lunedì 22 dicembre 2008

SCELTE

Ieri sono andato a Messa nella mia parrocchia, ad Oriago. Dopo alcune domeniche in cui vi ho partecipato da "rappresentante delle istituzioni" (con fascia tricolore e posto in prima fila), sono finalmente riuscito ad andarci come piace a me: in fondo, tra gli ultimi banchi; vicino ad amici storici come Massimiliano (uno che le montagne non solo le conosce per nome ma gli da pure del tu), Linter, Margherita, Marco, Valentina. Amici coi quali sono cresciuto potendo sempre contare su di loro. Mi piace partecipare alla Santa Messa delle 11 in questa parrocchia: rimango sempre positivamente colpito dalla folta presenza di giovani mentre i giovanissimi (quelli, insomma, delle prime classi delle superiori) animano con grande cura i canti grazie all'impegno profuso da un altro amico, Danilo. Ieri riflettevo su una progressiva modifica della liturgia. Mi spiego: alcuni anni fa, in un momento di ritorno al passato, erano stati cortesemente "banditi" una serie di canti moderni, vivaci, molto ritmati. Si scelse, cioè, di ritornare a canti "canonici", tradizionali. Ora invece, per fortuna, si torna a canti che esprimono, non solo nei testi ma anche nelle musiche, la gioa. Mi piace, ad esempio, moltissimo Il cantico delle creature nell'arrangiamento proposto ieri: testo filologicamente corretto (e non è facile) e musica di straordinaria bellezza (realizzata da Angelo Branduardi). Con quel testo si è raggiunta la massima poesia ed il suo contenuto vale più di mille dissertazioni teologiche: solo un'anima pura come quella di Francesco, infatti, può arrivare a chiamare la morte sorella. E' un palinsesto di emozioni semplici, tenere, apparentemente banali: lo stupore per la luna, il sole, le stelle; per la terra e gli animali; per il fuoco e per l'acqua. In realtà questo stupor mundi cela una verità fondamentale: sono tornando a vedere il mondo con gli occhi di bambino riusciamo a scoprirne le meraviglie intatte. E mi ha colpito molto l'omelia di don Adriano incentrata sulla difficoltà dello scegliere, sulla difficoltà di capire chi davvero noi siamo, sui criteri attraverso cui possiamo operare un discernimento. Scegliere è sempre difficile. Ma scegliere significa essere davvero liberi!
Post forse confuso...ma è lunedì.
Buona settimana a tutti. Che la forza sia con voi e...Dio vi benedica!



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