giovedì 1 ottobre 2009

MEA CULPA A META'


Il titolo di questo post è preso in "prestito" da quello con cui Andrea Sarubbi (alcuni lo ricorderanno conduttore di A sua immagine, trasmissione religiosa della Rai, oltreché di Telethon) - oggi deputato del PD - ha commentato, nel suo blog, le assenze del PD al momento di discutere lo scudo fiscale.

Lo riporto integralmente:


“Lo scudo fiscale passerà per colpa del Pd”: la notizia, fatta girare da Sinistra e libertà, è arrivata anche a mia madre, che stamattina non riusciva a spiegarsi come mai – visto che noi eravamo assenti al momento del voto – io fossi rimasto in Aula ieri sera fino a mezzanotte. Se non sono riuscito a convincere neppure mamma, con voi sarà durissima, ma ci provo lo stesso. Partiamo dai fatti. Il decreto arriva in Aula lunedì, e ci iscriviamo a parlare in parecchi; martedì si votano le pregiudiziali di costituzionalità (poste proprio da noi, dall’Idv e dall’Udc) e non passano per 52 voti.
Presenti 485

Votanti 482

Astenuti 3

Maggioranza 242

Hanno votato sì 215

Hanno votato no 267(La Camera respinge – Vedi votazioni).
Poi ci sono quattro deputati (uno del Centrodestra, tre del Centrosinistra) che sono presenti anche nel resoconto parlamentare ma non vengono conteggiati perché la tastiera del voto non funziona. Riassumendo: della maggioranza (Pdl, Lega, Mpa, parte del gruppo misto) votano in 268 su 343 (78,1%); dell’opposizione (Pd, Udc, Idv, parte del gruppo misto) votano in 218 su 287 (75,9%). Se avessimo votato tutti, non c’è dubbio, li avremmo mandati sotto ed avremmo fermato il decreto; sullo scudo fiscale, invece, temo che avrebbero trovato un modo di ripresentarlo sotto altre forme. Una cosa
analoga era già avvenuta con il ddl sicurezza, quando molti colleghi dell’Idv e soprattutto dell’Udc erano impegnati in campagna elettorale; stavolta, le assenze maggiori le abbiamo fatte registrare noi (57 su 214: il 26,6%), rispetto all’Udc (8 su 38: 21%) ed all’Idv (2 su 26: 7,7%) ed è giusto che ne paghiamo il prezzo in termini mediatici, anche se di solito viaggiamo sull’84% e se il motivo di queste assenze è naturalmente un fatto straordinario come il congresso. Ciò significa che i miei colleghi assenti siano giustificati? No, perché i deputati devono innanzitutto fare i deputati. Ma ci sono dei momenti – a me forse capiterà martedì, quando sarò con Dario Franceschini a Genova per un incontro sui nuovi italiani e non esiste un aereo che torni a Roma prima delle 16.30 – in cui, magari, perdi qualche votazione non perché sei un fannullone, ma perché accanto al mandato parlamentare hai anche un ruolo politico, che in certe occasioni (non tantissime, per la verità) sei chiamato a svolgere. Capisco dunque la polemica strumentale di Sinistra e libertà, ma ci tengo a ribadire che – anche in questa occasione, e nonostante il momento particolare che stiamo vivendo – il Pd sta facendo il suo dovere, con una battaglia parlamentare che ci vedrà impegnati fino alle 13 di domani, quando Fini ha già stabilito che la discussione verrà chiusa. Siamo qui, insieme agli altri partiti di opposizione, anche in seduta notturna, e proprio a me – come dicevo – è toccato ieri l’ultimo intervento della giornata, a mezzanotte.
Che la forza sia con voi!



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