MEDITATE GENTE!!!!
Anticipazione tratta da TGCOM:
L'ennesimo attacco contro la riforma della scuola arriva da "Famiglia Cristiana", che punta il dito contro la proposta delle classi-ponte per i bambini immigrati additando la mozione approvata come "il primo provvedimento razziale del Parlamento". L'istituzione di quelle che il settimanale cattolico definisce "classi-ghetto" "fa scivolare pericolosamente la scuola verso la segregazione e la discriminazione".
Il settimanale dei Paolini attacca senza mezzi termini la riforma della scuola, criticando la norma che prevede l'istituzione di classi per soli immigrati. "Si dice 'classi ponte', ma si legge 'classi ghetto' - si legge nell'editoriale del periodico cristiano- . Il problema dell'inserimento degli stranieri a scuola è reale, ma le risposte sono 'criptorazziste', non di integrazione". "Chi pensa a uno 'sviluppo separato' in Italia, sappia che quel concetto in altra lingua si chiama 'apartheid', andata in scena in Sudafrica per molti anni: autobus, cinema e scuole separati", aggiunge il periodico. Per Famiglia cristiana, le cosiddette "classi di inserimento" non sono efficaci. "I risultati migliori si ottengono con classi ordinarie e con ore settimanali di insegnamento della lingua - spiega il settimanale -. In Italia questo, in parte, avviene".
Il settimanale dei Paolini attacca senza mezzi termini la riforma della scuola, criticando la norma che prevede l'istituzione di classi per soli immigrati. "Si dice 'classi ponte', ma si legge 'classi ghetto' - si legge nell'editoriale del periodico cristiano- . Il problema dell'inserimento degli stranieri a scuola è reale, ma le risposte sono 'criptorazziste', non di integrazione". "Chi pensa a uno 'sviluppo separato' in Italia, sappia che quel concetto in altra lingua si chiama 'apartheid', andata in scena in Sudafrica per molti anni: autobus, cinema e scuole separati", aggiunge il periodico. Per Famiglia cristiana, le cosiddette "classi di inserimento" non sono efficaci. "I risultati migliori si ottengono con classi ordinarie e con ore settimanali di insegnamento della lingua - spiega il settimanale -. In Italia questo, in parte, avviene".
Che dire? La verità è altra da ciò che spesso si sente, si vede, si legge, E ciò capita in tutte le circostanze della vita. C'è chi, di fronte a questo, dice semplciemente "basta" e chi, al contrario, si sforza di capire...meditate gente, meditate!
Etichette: SOCIETA
4 Commenti:
Così anche Colombo sull'Unità:
http://pdmira.tumblr.com/post/55415537/il-giorno-dellapartheid
Premesso che non concosco, come moltissimi altri, la proposta "incriminata" nella sua interezza. Ma se fosse così come è stata riportata anche da "Famiglia Cristiana" è un provvedimento che mi trova contrario. Se invece vogliamo parlare della necessità di supportare i bambini immigrati che non parlano italiano o lo parlano poco ad integrarsi meglio e a migliorare il loro percorso di apprendimento, io sono favorevole alla decisione del Governo. Come sono favorevole alla necessità di non rallentare lo svolgimento del programma di insegnamento ordinario nelle scuole dell'obbligo per "aspettare" chi ha difficoltà diversamente superabili. Non mi va che i nostri figli siano costretti ad una scuola o ad un isegnamento di minore qualità in virtù di un criterio sbagliato e a volte "peloso" di integrazione e buonismo. Chi ha difficoltà di qualsiasi tipo deve essere aiutato, non segregato, rimanendo nelle classi con tutti ma potendo fruire anche di insegnanti di sostegno, mediatori culturali, corsi pomeridiani di recupero ecc. ecc. Ma le classi nel normale orario di lezione non possono essere per questo rallentate o avere un livello di insegnamento di minore qualità. Chi dice il contrario fa demagogia spiccia come, spesso, chi occupa scuole ed università per pregiudizio politico da nostalgici di un mitizzato, ma non conosciuto, sessantotto. La scuola va riformata? SI!! Bene, parliamone. Omar
Mi stupisce sempre che, su questioni fondamentali, la penso/la pensiamo similmente pur militando da parti contrapposte. Hai ragione Omar nell'usare il termine "segregato". Così come condivido totalmente l'idea che chiunque (indipendentemente dalla provenienza) ha difficoltà di apprendimento debba essere aiutato, "rimanendo nelle classi con tutti". Così come accolgo il tuo invito a parlare, seriamente e serenamente, di Riforma della Scuola. E però io credo che il cosiddetto "decreto Gelimini" non sia una riforma della scuola. Non faccio l'insegnante, però un amico (da sempre criticissimo nei confronti della mia parte politica ma, dal resto, io ho quasi soltanto amici che politicamente la pensano all'opposto di me) che l'insegnante lo fa da decenni mi confidava domenica che un abbozzo di VERA riforma della scuola fu quella tentata da Berlinguer. Che ne pensi?
Che le riforme, tanto più dove c'è maggiore bisogno non si tentano, si fanno.
In mezzo deve esserci lo spazio per il dialogo, per il confronto e anche per la contestazione. Ma quando si decide di intervenire lo si faccia.
E che la scuola necessiti di riforma è sacrosanto, così come l'approccio intero alla formazione scolastica, universitaria e professionale in linea con le politiche europee per un migliore approdo al mercato del lavoro europeo, con maggiore competitività. Omar
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