martedì 26 agosto 2008

VECCHI LEONI



C'è un che di eroico, commovente, suggestivo in questa foto: Ted Kennedy che sale sul palco della convention del Partito Democratico mentre, dentro di lui, un cancro al cervello sta inesorabilmente accompagnandolo alla fine. Non dovrebbe essere stato facile. Per nulla. Essere il terzo fratello Kennedy. Venire dopo John Fitzgerald e dopo Bob. Risalire la china dopo che, nel 1969, pieno di alcol provoca un'incidente in cui muore una sua amica. E però Ted è stato probabilmente il più politico dell'intera famiglia Kennedy. Ed il più bravo (anche più del mio amatissimo JFK). Anzi: alcuni columnist statunitensi sostengono che abbia fatto più lui in 30 anni di onorato servizio come senatore del Massachusetts che qualche presidente! Ha incarnato fino in fondo l'ideale di una politica intesa come autentico servizio ai più deboli: non c'è stata proposta di legge in favore delle politiche sociali che non abbia avuto l'onore della sua firma. Ma questa foto è emblematica anche e soprattutto per un altro motivo. Mentre in un Paese come il nostro, poco più di un anno fa, si sfidavano per la Presidenza del Consiglio due over 65 che già si erano sfidati anni prima, negli USA non solo vi è la possibilità di avere un Presidente di 47 anni ma anche un concreto ricambio generazionale (accompagnato per'altro dalla scelta di un vicepresidente di esperienza). E quella foto è suggestiva proprio perché ci consegna una nuova classe dirigente statunitense. Ma è suggestivo anche ciò che Ted, vecchio leone mai domo, ha detto innanzitutto a gennaio schierandosi apertamente per Obama:
Ci fu un'altra volta, quando un altro giovane candidato, corse per la Presidenza, sfidando l'America ad attraversare una nuova frontiera. E anche allora venne criticato, gli fu chiesto di pazientare. Ma John Kennedy rispose: "Il mondo sta cambiando, le vecchie strade non funzionano, è tempo per una nuova generazione di leader"
e per quanto detto proprio durante la Convention quando lui, consapevole della brevità del tempo che ha ancora da vivere, ha parlato di speranza.
E allora ha davvero ragione Paolo Valentino che, ne Il Corriere di oggi, scrive: Ieri sera, Ted Kennedy è entrato nella leggenda. Possa Dio conservarlo ai democratici il più a lungo possibile.
Che la forza sia con voi e....A s'udëi!!!


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lunedì 25 agosto 2008

IL PAPA MONTANARO

Domani ricorderemo i 30 anni dalla elezione al soglio pontificio di Albino Luciani, Patriarca di Venezia, successore di Paolo VI col nome di Giovanni Paolo I. Luciani "fu" mio Patriarca anche se quando divenne Papa io avevo 11 anni. Da sempre rivendico (quasi con orgoglio) il mio essere cattolico di confine. Ad esempio sono molto "distante" da miracoli, apparizioni e così via. Ciò perché nell'intimo son da sempre convinto che il buon Dio abbia talmente tante cose da fare che non ha certo il tempo di mandar qualcuno qui, sulla terra, a ricordarci ciò che - in fondo, in fondo - già sappiamo e cioè che l'umanità si sta facendo del male! Ma quando una persona a me molto cara visse un momento particolarmente difficile, mi venne assolutamente spontaneo chiederGli aiuto. Questo vescovo prima e questo Papa poi mi sono entrati nel cuore. Talmente tanto che non solo spesso salgo nella "sua" canale d'Agordo (e alcuni anni fa ebbi il "privilegio" di incontrare il fratello, Edoardo) proprio per "salutarlo" ma in occasione del mio primo viaggio a Roma, la prima cosa che feci fu proprio quella di recarmi alla sua tomba (e nel mio protafoglio, l'unica immagine sacra che conservo è proprio il "santino" con cui venne salutata la sua elezione). Sono anche fra quanti hanno ufficialmente chiesto l'avvio della canonizzazione di questo Papa. Amici che conoscono questa mia particolare venerazione me ne chiedono spesso il motivo. Certo: conta la simpatia umana che quel sorriso ti trasmetteva, la sua semplicità (memorabili i suoi aneddoti, le favole che inseriva nelle sue Omelie), i suoi modi. Ma soprattutto conta moltissimo l'idea di Chiesa di cui era interprete. La Chiesa vive di riti, gesti, forme. Spesso questi orpelli, anziché essere semplici strumenti, "diventano" la Chiesa, la sostanziano, la informano. Luciani, invece, interpretò sino in fondo una idea assolutamente moderna (e modernista) della Chiesa, coerente fino in fondo allo spirito autenticamente riformatore di quel Concilio Vaticano II cui anch'egli partecipò. Nominato Vescovo di Venezia, rifiutò il corteo acqueo. Divenuto Papa rifiuta sia l'incoronazione sia la sedia gestatoria. Fu Papa solo 33 giorni, ma in quel mese di pontificato egli mostrò di avere chiaro quali sarebbero state le sfide della Chiesa (voglio qui ricordare la durezza che dimostrò col cardinale Marcinkus, "governatore" dello IOR). Ovviamente la demagogia populista immaginò chissà quale giallo dietro la sua morte. La realtà è molto più semplice: un compito grandissimo per il suo cuore. Per'altro rimane in tutti noi, che questo Vescovo lo abbiamo amato moltissimo (e qui magari per qualcuno bestemmio ma io ho amato Giovanni Paolo I molto più che il suo successore), l'immagine di Luciani che torna da Fatima dopo aver dialogato a lungo con suor Lucia e che torna da quell'incontro (in cui probabilmente gli fu "pre-detta" la sua elezione a papa) talmente sconvolto da rimanersene chiuso in casa per giorni.
Che la forza sia con voi e...A s'udëi!!!

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sabato 23 agosto 2008

ELOGIO DELLA LENTEZZA

Immagino che molti di voi stiano tornando dalle ferie. Ogni volta che la vacanza finisce c'è sempre un misto di nostalgia e di voglia di ricominciare. Nostalgia dei luoghi visitati, dei volti visti, delle mani strette. Ma anche la voglia, spesso, di ricostruirsi, di ricominciare: è un pò come se l'energia che ci ha pervaso in quei giorni la volessimo trasferire nella vita di tutti i giorni. Poi, magari, al primo ingorgo automobilistico torni ad essere stressato come prima della pausa estiva.
A tutti e a me per primo, come augurio di un buon ricominciare, "regalo" questa poesia che non ha certamente raggiunto le vette immortali della letteratura mondiale, che in tantissimi - pure Clemente Mastella - ritengono (cavolata pazzesca!) essere di Pablo Neruda quando invece è stata composta da Martha Medeiros, giornalista e scrittrice brasiliana nata nel 1961 ma che mi piace molto:
Lentamente muore
chi diventa schiavo dell’abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle “i”
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore davanti all’errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo quando e’ infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l’incertezza per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge,
chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l’amor proprio, chi non si lascia aiutare;
chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.
Soltanto l’ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicita’.

Martha Medeiros (giornalista e scrittrice brasiliana)
Che la forza sia con voi e... A s'udëi!!!


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venerdì 22 agosto 2008

ANTIQUATO?

Se non ricordo male ho acquistato il mio primo cellulare nel 1996/1997. Si trattava di un Motorolo che pesava (credo) circa 500 grammi e ogniqualvolta effettuavi o ricevevi una chiamata dovevi ricordarti di alzare l'antenna. Difetti tuttosommato trascurabili perché erano gli anni in cui un telefono cellulare era un...telefono! Un paio d'anni fa in occasione dell'acquisto di un nuovo cellulare cercai in una moltitudine di negozi un telefonino che facesse ciò per il quale, teoricamente, era stato progettato. E cioé: il telefono! Fu ricerca vana e allucinante come allucinati erano gli occhi dei commessi cui facevo la richiesta di vedere un telefono la cui unica funzione fosse per l'appunto quella di telefono! In un decennio ne ho cambiati diversi perché a causa della mia proverbiale distrazione spesso facevano fine ingloriosa (uno degli ultimi fu mio fedele compagno durante una...immersione subacquea!). Qualche giorno fa è arrivato un nuovo modello di cellulare. Apro la scatola, estraggo l'apparecchio (sottilissimo, leggero, con uno schermo molto grande ma soprattutto sofisticatissimo) e cerco il manuale di istruzione: non c'è. Al suo posto un Cd-Rom. Già questo mi pare assurdo: ho bisogno di un' apparecchiatura elettronica per cercare di farne funzionare un'altra. Boh! Comunque ligio come uno scolaretto, infilo il compact disc nel computer, aspetto che il manuale venga installato e comincio a scorrerne le 288 pagine (quasi quanto quelle del programma di Prodi). Ebbene: in 288 pagine, non c'é un - paragrafo - uno che ti spieghi cose che normalmente dovrebbero esserci in qualunque manuale di utilizzo di un cellulare e cioé:
1) COME DIAVOLO LO ACCENDO/SPENGO?
2) COME DIAVOLO ESTRAGGO LA BATTERIA?
3) COME DIAVOLO INSERISCO LA SIM?
4) (domanda opzionale, perché a questa la risposta c'é anche se c'è voluto un pò di tempo): DOVE DIAVOLO INSERISCO IL CARICABATTERIA?
Ma soprattutto:
CHI CAVOLO SCRIVE QUESTI MANUALI? Un ingegnere della Nasa?
Mah...
Che la forza sia con voi e.....A s'udëi!!!

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martedì 19 agosto 2008

NOTIZIE

Due le notizie che mi hanno colpito oggi.


La prima: esisterebbe una minaccia elettronica da parte del fondamentalismo islamico. Sapete, immagino oramai tutti, la mia naturale e assoluta incapacità di comprendere questioni relative all'informatica. E però pare che gli informatici di Al Quaida abbiano progettato un virus che non solo è in grado di danneggiare pesantemente i sistemi informatici ma, addirittura, di avviare una procedura di autodistruzione dei server! Leggendola mi è venuto in mente lo straordinario dialogo tra David Bowman e Hal 9000, protagonisti di 2001: Odissea nello spazio, quando proprio Bowman è costretto a disinserire parti della memoria di questo computer entrato in conflitto con sè stesso (e d'altra parte immagino tutti sappiate alla perfezione quali siano le 3 leggi della robotica secondo Asimov).


La seconda: una intervista (nel Corriere) davvero molto bella a Luca Formenton, editore straordinario e talentuoso, che ricorda i suoi incontri con alcuni fra i massimi esponenti della letteratura mondiale. Tra questi merita un cenno Allen Ginsberg (tradotto in taliano fra gli altri dalla insuperabile Nanda Pivano) non solo per i particolari curiosi rivelati da Formenton ma anche per un tocco di grande dolcezza ed umanità quando ricorda di aver trovato, incisa nella sua segreteria telefonica di casa, la voce di Ginsberg che gli annunciava di avere un tumore.


Che la forza sia con voi... e A s'udëi!!!
P.S. Oggi inaugurano negli USA una statua ad Arthur Fonzarelli, ve lo ricordate????

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lunedì 18 agosto 2008

SPRITZ

Quando sei in vacanza ti possono capitare molte cose.
Ti capita, ad esempio, di assistere alle ingerenze del Vaticano sulla linea editoriale di Famiglia Cristiana, il settimanale di (si noti bene!) ispirazione cattolica edito dai Paolini, che - negli ultimi numeri - non è stata particolarmente tenera col governo Berlusconi. E improvvisamente scatta la reazione di una Chiesa che, purtroppo, spesso si dimentica che vi fu Chi i mercanti dal tempio li scacciò. E a frustate.
Ma ti capitano pure autentiche esperienze mistiche: come quella di svegliarti la mattina presto, uscire e guardare un mare di nuvole coprire le montagne oppure assaggiare una grappa di pino mugo col tuo mezzo toscano serrato tra le dita e pensare che se non è felicità questa poco ci manca!
Oppure ti capita di conoscere, nel tuo stesso albergo, un gruppo di senesi e di guardare insieme a loro il Palio di Siena: e capire regole, meccanismi, intrighi e complotti di questo affascinante spettacolo.
Ti può capitare persino di fare un esperimento: andare in 4 paesi diversi (alcuni anche prestigiosi), ordinare uno spritz e accorgerti che non c'é storia: come li fan dalle nostre parti non li fa nessuno! E non è quesitone di ingredienti (benché in un bar abbia persino letto che esisterebbe uno "spritz all'acqua") ma di contorno: si può, mi chiedo, esteticamente accettare uno spritz senza oliva? Perché uno spritz senza oliva è come un piatto di sardee in saor senza...saor!
Poi ti capita di ascendere sin quasi ai tremila metri, scendere e fermarti in una specie di bazar. Scostare un oggettino in legno (rigorosamente "made in china") e leggere, appesa alla parete, la lettera che, nel 1914, un soldato inviava alla famiglia alla vigilia di una battaglia. E, con le lacrime agli occhi, comprendere che quel giovane sapeva di morire. E leggere in quelle righe che il suo sacrificio lo "offriva" alla patria, ai suoi compagni d'arme, ad un idea alta e nobile di libertà.
Poi ti capita pure di incazzarti (ed uso un eufemismo) quando entri in Chiesa per la messa domenicale. E osservi sorridente una bimba piccola, bionda, bellissima anche se affetta da un grave deficit. E accorgerti che nessuno, ma proprio nessuno, in quella Chiesa ha il buon senso di alzarsi e cedere il posto alla giovane madre che se la cullava colma di amore pieno e totale. E ti vien da considerare che è proprio vero: i farisei li trovi dentro al tempio, mai fuori!
Oppure ti capita di guardare con supponenza un turista che indossa la maglia che ricorda come la sua città, Genova, fu una Repubblica Marinara e ricordargli che la 53^ edizione del Palio delle repubbliche Marinare l'abbiam vinta noi veneziani!
Oppure può accadere che mentre passeggi rifletti sulla fenomenologia del turista riconoscendo come la lentezza intelligente sia patrimonio di sempre meno persone che anche quando son in vacanza non riescono a mutare la propria percezione del tempo. E camminano in fretta, con la testa china sul sentiero senza accorgersi che a due passi d aloro un capriolo sta brucando l'erba e, poco distante, una marmotta fischia. E ti viene in mente un bel libro, pubblicato nel 2004, da Gian Luigi Beccaria e titolato per l'appunto Elogio della lentezza. Che col camminare c'entra nulla. Ma per una volta che il prof. Beccaria scrive un bel libro...
Infine (da buon linguista) ti vien da pensare che le intonazioni dialettali non segnano solo l'appartenenza geografica ma anche il carattere. E così l'accento veneziano è molto dolce, cantilenante quasi. E' come l'acqua che scorre placida lungo i canali. Quello padovano, invece, è dotto e un pochino arrogante. Quello chioggioto è ancora più cantilenante del veneziano ma anche subdolo, furbesco. Il milanese è aperto, oscenatamente aperto e ti fa ricordare qualche canzone di De Andrè (ch'era genovese) su puttane dalle coscie larghe. E quello fiorentino ti ispira simpatia con quella "c" aspirata che quasi si nasconde. Mentre quello romano è caciarone, casinista, supponente. E allora a quella comitiva di romani che, a 2000 metri d'altezza (ove son arrivati, ovviamente, non a piedi ma in jeep) criticavano tutti e tutto a me è venuta davvero la voglia di mandarli......(e ce li ho pure mandati realmente!). E non perché avessero votato Alemanno. No: semplicimente mi stavano antipatici.
Che la fora sia con voi e....sani





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lunedì 11 agosto 2008

TRA GUERRA E PACE

Abkhazia, Ossezia del Nord, Ossezia del Sud...nomi che ai più nulla dicono, punti quasi indistinti in un mappamondo, con popolazioni che oscillano dai 750 mila ai 70 mila dell'Ossezia del Sud. E però paesi in cui soffiano venti di guerra e, con essi, morti e distruzione. Scrive, oggi, ne Il Corriere il sempre ottimo Andrea Nicastro:





I georgiani si sono scoperti in prima linea all'improvviso, mentre erano in spiaggia o in un parco nazionale a godersi le vacanze. Dopo una settimana di fuoco c'é ancora qualcuno che rientra a casa con l'ombrellone che spunta dal bagagliaio.





Perché la guerra? Perché questa guerra? Demetrio Volcic, storico corrispondente Rai dal Caucaso, ieri mattina a Radio3 spiegava che la Russia di Putin sta, con queste "incursioni", riacquistando non soltanto la leadership nel Caucaso ma anche il proprio ruolo di superpotenza. In particolare grazie agli enormi proventi derivanti dal petrolio (e non è un caso che nelle zone che sono, oggi, teatro di guerra, passino i più importanti oleodotti del mondo) da un lato sta procedendo a ritmi serrati col programma di ammodernamento del paese e, dall'altro, investendo moltissimo proprio nell'esercito. Poi, però, capita che accendi la televisione per guardare uno scampolo di Olimpiadi e, che ti vedi?: un'atleta georgiana ed una russa (rispettivamente medaglia di bronzo e d'argento nel "tiro con la pistola") scese dal podio si abbracciano dando una testimonianza profondamente suggestiva di cosa significhi davvero il concetto che lo sport unisce i popoli.





"Tra guerra e pace" ho titolato questo post. Già perché per quanto turbati e preoccupati si possa essere per queste notizie, poi capita che - inforcata, come sempre la domenica mattina di buon'ora, la bici - te ne vada a fare un giro verso la laguna e le casse di colmata. E con la tua macchina fotografica riesca a fissare alcuni luoghi, alcuni scorci di paesaggio che distano pochissimi chilometri da casa tua:
















Fra un paio di giorni anche io me ne andrò in vacanza, per qualche giorno. In borsa metterò i tanti libri che ho acquistato ma che ancora non son riuscito a leggere, l'inseparabile "Moleskina" dove buttare giù appunti, schizzi, impressioni di viaggio. Ho scelto un posto, non molto distante da casa (per ragioni istituzionali) ma dove sia possibile, ancora, poter andarsene in giro senza l'incubo di "essere alla moda"...
Che la forza sia con voi!
Ma sì, oggi siam nostalgici e malinconici quanto basta...ve la ricordate o siete troppo giovani?


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venerdì 8 agosto 2008

CENSURE


Qualche giorno fa mi è accaduta una cosa che, almeno per me, è parsa davvero curiosa. Ho ricevuto una mail da parte di una persona che ha utilizzato il proprio indirizzo aziendale. Si trattava di una amica che mi chiedeva alcune informazioni. Poiché ci si era visti il giorno prima in occasione della proiezione di Gomorra e mi era parsa preoccupata, nell'ambito della risposta le ho chiesto se fosse davvero così. E per farlo ho usato una parola che, pur non essendo oxfordiana, è ormai entrata nel lessico comune: incazzata. Ebbene: dopo circa un'ora ricevo una cortesissima segnalazione da parte del server di quell'azienda nella quale mi si comunica che la mail non era stata recapitata perché conteneva un termine non consono al vocabolario aziendale. Ho sempre rivendicato quasi con orgoglio la mia ignoranza informatica. Immagino, però, che questa censura sia stata possibile poiché quel server "legge" tutte le mail che arrivano ai dipendenti di quell'azienda. E mi chiedo: davvero Internet è "democratico"? Davvero questo gigantesco "villaggio globale" non si sta sempre più trasformando in una sorta di "grande fratello" dove l'esercizio del controllo è, paradossalmente, sempre più facile?Nel 1938 Orson Wells, straordinario regista cinematografico statunitense, inaugurò La guerra dei mondi, una trasmissione radiofonica che scatenò il panico in buona parte degli USA perché vi si annunciava un attacco da parte dei marziani! Ricordo che di Orson Wells è la regia di Quarto potere, il film con cui concluderemo la rassegna cinematografica mirese (anche ieri sera tutto esaurito con l'ultima - al momento - puntata della saga di Indiana Jones) e che è uno dei più bei film della storia cinematografica mondiale: un indagine psicologica e allegorica degli aspetti più intimi e nascosti della personalità di un uomo. Il protagonista del film, il magnate Charles Foster Kane (interpretato dallo stesso Wells), è un uomo sostanzialmente incapace di amare o meglio capace di amare ma "solo alle sue condizioni".
Ma esistono censure anche davvero sciocche, stupide, ridicole. Chi fra voi si è laureato, sa che uno dei momenti più emozionanti è il disvelamento del papiro: quel grande manifesto ove il laureato appare in posa caricaturale e pieno zeppo di volgarità sui suoi trascorsi e sulla sua vita. Oscenatamente divertente, il papiro è parte integrante della laurea. Ebbene: ad Annone Veneto i vigili urbani censurano il papiro con cui gli amici festeggiano la laurea di Alessandra neo ingegnere dell'ambiente e del territorio. Fino a non molti anni fa, Ingegneria era patrimonio maschile per eccellenza (ed infatti quand'io ero studente patavino di Lettere - ove al contrario i maschietti erano pochini - spesso notavamo infiltrati provenienti da quella facoltà). Divertente l'idea contenuta, dunque, in quel papiro: sostituire alla testa del David di Michelangelo (nella foto) proprio quella di Alessandra! Apriti cielo:i vigili si rivolgono al proprietario del negozio dove era esposto e questi decide di toglierlo! Mah....

Che la forza sia con voi!

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giovedì 7 agosto 2008

CLASS ACTION?

La class action è una "causa collettiva" in cui un gruppo, più o meno ampio, di persone si "allea" contro uno stesso soggetto. Ebbene: oggi leggo che anche in Italia potrebbe esserci una gigantesca class action contro i petrolieri. Motivo? Il prezzo del petrolio sta scendendo: nel giro di pochi giorni il suo prezzo è calato del 20%. Ovviamente quello della benzina se è calato lo è stato di pochi, pochissimic entesimi. Insomma: una speculazione bella e buona. Infatti non appena il prezzo del greggio aumenta, immediatamente le compagnie petrolifere ritoccano in aumento i loro listini. Quando accade il contrario, invece.....Spero davvero che si riesca, con questi strumenti, a far cessare queste speculazioni che colpiscono settori vitali della nostra economia (come quello legato ai trasporti) ma anche le tante famiglie che, a costo di grandi sacrifici, in quetsi giorni stan partendo per le vacanze. Anche se, da interista, sapere che l'ingaggio di Mancini (il giocatore...) è, almeno in parte, sostenuto da un petroliere come Massimo Moratti...
Che la forza sia con voi!
Ho avuto occasione, stamani, di ascoltare una bellissima canzone di Ligabue...ve la propongo anche in questo spazio....

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mercoledì 6 agosto 2008

SCAPACCIONI

Son molte le cose di cui parlare oggi. Ma comincio con un salto (lungo) indietro nel tempo, quando ero alunno di scuola elementare. Ho avuto, nei primi 3 anni di scuola, insegnanti (ai miei tempi c'era ancora il maestro unico) severi. Ma proprio tanto. E così capitava, ed è capitato, che la maestra mi desse, qualche volta, una sonora sculacciata. Cosa che fa inorridire, immagino, i moderni pedagogisti. La prima volta che sono tornato a casa e ho "confessato" ai miei genitori la sculacciata inflittami, ricordo che mi han detto: a ga fato ben. E pure correvi il rischio che ti raddoppiassero la dose! Leggo che ieri una insegnante di un centro estivo di Padova ha sculacciato un bimbo perché si era chiuso, a chiave, in segreteria. Sollevazione popolare immediata e licenziamento in tronco della maestra. E mi domando: qual è il metodo educativo, se esiste, più giusto per insegnare alle nuove generazioni concetti quali la disciplina, il rispetto? E' possibile vedere bimbi, anche molto piccoli, già - di fatto - viziati? E le famiglie di oggi, divise tra lavoro, casa, pochissimo tempo libero, sono davvero in grado di esercitare un potere educativo nei confronti dei figli?Qui un buon punto di partenza per qualche altra riflessione.





Ho sempre trovato questa foto profondamente suggestiva. Olimpiadi di Città del Messico (1968), John Carlos e Tommie Smith, medaglia d'oro e di bronzo sui 200 metri, salgono sul podio e alzano al cielo il pugno chiuso a denunciare le discriminazioni razziali che, in quegli anni, imperavano negli Stati Uniti. Ebbene: cominciano i giochi olimpici cinesi. La ministra Giorgia Meloni propone che gli atleti italiani boicottino la cerimonia di apertura in segno di protesta contro le sistematiche violazioni dei diritti umani commessi dalla Cina. Analoga decisione è già stata assunta da un'atleta tedesca, Imke Duplitzer. Mi spiace (nel senso che milita dalla porta opposta alla mia), ma a me la proposta della Meloni è parsa davvero convincente. Ma ha ragione Pietro Mennea che oggi su Repubblica spiega: l'errore di fondo "è stato assegnare i Giochi ad un paese di cui si sapeva tutto, quanto a violazione dei diritti umani e civili. Il Comitato Olimpico Internazionale ha privilegiato la logica del business, degli affari".
Già: business, affari. Da ipocriti pensare che il denaro non entri nello sport, men che mai in quella che dovrebbe essere una "vetrina" di dilettanti qual è l'Olimpiade. Allucinante che la logica del denaro voglia comandare sullo sport. Perché questo sta accadendo e, sempre oggi, si legge dell'ennesimo colpo mortale inferto al ciclismo: anche Emanuele Sella (vincitore delle tre tappe montane più impegnative dell'ultimo Giro d'Italia), dopo Riccò, sarebbe risultato positivo al doping! Vederlo scattare lungo pendenze che persino in macchina è dura superare, era uno spettacolo meraviglioso. I muscoli tesi allo spasmo, il sudore che imperla la fronte, il ghigno beffardo di chi ha fame di vittoria: scene di un'epica dello sport troppo bella per essere vera. Ed infatti non lo era.







L'odissea è finita. Marco Confortola è arrivato al campo base e da qui, presto, tornerà in Italia, a Padova per la precisione dove - nel Policlinico Universitario - sarà curato per il grave congelamento ai piedi di cui è rimasto vittima. E dalle sue prime parole, immagino occorrerà ricostruire ex novo la tragedia. Già perché Marco parla di materiale scadente, di errori grossolani (come si fa a piantare un chiodo corto su un seracco?), di corde fisse insufficienti. Ma anche di gesti eroici come quelli compiuti dagli sherpa che gli hanno letteralmente salvato la vita. La montagna non è né traditrice assassina. La montagna è semplicemente...viva. Si muove, respira. Ti accetta o ti respinge a seconda di come tu ti avvicini ad essa. Regole basilari che ciascuno deve sempre tenere a mente, sia che scali un ottomila sia che compia una escursione lungo i tanti sentieri che solcano le nostre Dolomiti: mai andare in montagna da soli, mantenere sempre la concentrazione, indossare calzature adeguate (una volta ho vista una ragazza che pretendeva di salire sull'Antelao in scarpe da tennis!), avvertire sempre il gestore del rifugio o l'albergatore dove si soggiorna di quale meta abbiamo e dell'ora prevista per il rientro, pianificare l'escursione sin nei minimi dettagli. E - soprattutto se avete bimbi piccoli - attenzione, sempre!



Che la forza sia con voi!




P.S.: vi ricordo che domani sera, giovedì, in via Naritti la rassegna di Cinema Estivo propone l'ultimo film della saga di Indiana Jones. Ieri sera, martedì, un tutto esaurito ha salutato la proiezione del film Gomorra: film duro, da pugno allo stomaco ma profondamente vero. Ma c'é chi sostiene che questa (non il film, l'intera rassegna) non è cultura...mah!

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lunedì 4 agosto 2008

TA AN T - AM AG



No, tranquilli. E' vero: quanti (al pari mio) nati sotto il segno dei gemelli sono (almeno a giudicare da quel che ho letto stamane perché poi a dirla tutta io non è che creda molto a queste cose) dotati di un'intelligenza brillante e di uno spirito lieve e sono in continuo movimento. Sono considerati i più curiosi, eclettici, ironici e distratti dello zodiaco. La loro doppia personalità può nel contempo portarli a forme di ipocrisia e ambiguità. Eterni bambini (...), (da: Wikipedia con "autocensura" di alcune parti; perché? perchè ho deciso così) e però non sono impazzito. Avevo pensato di titolare il post odierno viaggi. Poi però stamane leggo su La Repubblica la cronaca della tragedia sul K2 e sono rimasto davvero colpito da questa frase in gaelico pronunciata dall'irlandese Gerard McDonnell, una delle probabili vittime della valanga che ha portato al distacco di un seracco e, con esso, alla perdita di centinaia di metri di corde fisse che aiutavano gli alpinisti a salire sulla cima della montagna più difficile al mondo. In galeico Ta an t - am ag signifca: è arrivato il momento. Per Gerard il "momento" era l'ascensione alla cima. In realtà il "momento" era il compimento del destino. Adesso scatta il florilegio delle spiegazioni, delle giustificazioni. Un puttanaio di puttanate canterebbe Vecchioni. Perché chi decide di salire su quella montagna sa che il K2 chiede un sacrificio enorme: circa il 25% degli alpinisti che ne ha tentato l'ascesa è morto. Eppure si continua a salire (e s'io non fumassi e avessi il tempo di andarmene spesso in montagna, sarei fra quelli che tenterebbero di varcare il collo di bottiglia , di aggrapparmi al seracco e poi di toccare il cielo con un dito). Perché? Per business? Anche. Per la fama? Certo. Ma, io credo, che alla fine si ritorna sempre al destino, al fato, all'essenza di ciascuno: conoscere i propri limiti e avere, sempre e comunque, quella golosità della vita che ti spinge a cercare di superarli ogni giorno. Ma soprattutto quegli stimoli che ti permettono di guardare avanti, di immaginare il futuro, di pensare a nuovi traguardi da superare. E' il senso di una frase che ho trovato nel sito di Marco Confortola (uno degli slpinisti sopravvissuti alla tragedia che è costata probabilmente la vita a 13 persone) e che molto mi è piaciuta: Io resterò giovane fino a quando avrò un futuro da immaginare, da realizzare e da condividere insieme a voi.


Ma questo post avrebbe dovuto titolarsi "viaggi". Anzi: il viaggio. Già, il viaggio 2008 che Paolo Rumiz per La Repubblica (da oggi, e per tutto agosto, su R2, l'inserto culturale del quotidiano fondato da Scalfari, ne potete leggere il reportage) ha compiuto dalla Lapponia fino ad Istanbul. Viaggio incredibile, affascinante. Che fa il paio, per'altro, alla "elegia" del perdersi pubblicata ieri da Il Sole 24ore. Ma anche il viaggio che Piergiorgio Odifreddi ha compiuto (ne potete ascoltare la cronaca su Radio3) lungo il cammino di Santiago di Compostela, di volta in volta, accompagnandosi con altri intellettuali.
E per quanti fra voi si stanno preparando per le meritate vacanze estive, l'augurio è che nel vostro viaggio (qualunque sia) riscopriate la gioia ed il gusto di sentirsi vivi.
Che la forza sia con voi!


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venerdì 1 agosto 2008

NO!!!!!!!


Da qualche giorno mi capita una cosa strana e che mi fa riflettere. Quando acquisto Il Corriere della Sera mi danno in omaggio anche La Gazzetta dello Sport. E la considerazione che sorge spontanea è: ma se, di fatto, acquisto un quotidiano a 50 centesimi, qual è l'investimento necessario per sopportare una simile campagna vendita? E con quali ritorni? Ma il titolo del post di oggi non è una ribellione nei confronti di questa politica di marketing. Il fatto è che La Gazzetta (giornale che per'altro credo di non aver mai acquistato nella mia vita) oggi titola:L'ITALIA VOTA INTER. L'immancabile sondaggio (svolto tra allenatori, calciatori, attori e politici) pre-campionato avrebbe visto l'Inter vincere il cosidetto "scudetto d'estate". Certo: fa piacere sapere che i cugini rossoneri sono sotto di 4 punti, che la Juve è distanziata addirittura di 13 punti. Ma l'ansia cresce. Intanto perché quasi mai chi vince questi sondaggi poi vince concretamente il campionato. Ma soprattutto perché mi viene in mente il 14 aprile di quest'anno quando, alle 13, mi telefona, da Roma, un carissimo amico entusiasta perchè un sondaggio interno dava il PD in vantaggio di un punto percentuale sul PDL. Come è, purtroppo, andata a finire lo sappiamo tutti. Per di più Macho Matrix Materazzi è infortunato e in difesa non siamo proprio messi benissimo. Va beh, mi consolerò, stasera, con la finale regionale di Miss Italia dove la ragazza che uscirà vincente dal voto della giuria (il Presidente dovrei essere io..eh lo so: è uno sporco lavoro ma qualcuno lo deve pur fare no?) conquisterà il titolo di Miss Wella 2008 e il diritto di partecipare alle preselezioni finali di Salsomaggiore (se ho ben capito il regolamento). L'anno scorso (dove ero comunque membro della giuria...mi pesa 'sta roba eh? davvero molto!) a Mira vinse Silvia Battisti poi divenuta Miss Italia. Niente male no?Vi aspetto, dunque, in Piazza IX Martiri alle 21,30.
Che la forza sia con voi!


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