lunedì 31 marzo 2008

WEEK END


Oltre che dalla morte del tifoso del Parma, questo week end è stato - almeno per me - funestato dalla notizia della morte di Dith Pran. Nome che ai più, forse, dirà molto poco ma che in realtà, col suo altruismo e la sua abnegazione, permise a Sydney Schamberg, inviato del New York Times, di raccontare cosa fu, tra il 1975 e il '79, la Cambogia dei Khmer rossi. Pran, una volta riuscito a far fuggire Schamberg, fu internato in un "campo di rieducazione" da dove, nel 1979, riuscì a fuggire prima in Thailandia e poi negli Stati Uniti. Sulla storia, sua e di Schamberg, fu scritto, prodotto e girato, Urla del silenzio, il film diretto da Roland Joffé. Nel suo Figli dei campi della morte cambogiani: la memoria dei sopravvissuti scrisse: "Vedo una montagna di teschi e ossa; quello che vedo di fronte a me è troppo doloroso. Questi sono i miei parenti, gli amici, i vicini".


Procediamo con qualche flash su questo week end....

1) Semplicemente straordinari..venerdì sera in un Teatro che da giorni era sold out, dopo due ore di concerto e tre bis, ci siamo alzati con le mani che ancora bruciavano da quanti applausi abbiamo loro tributato, col cuore che batteva forte e gli occhi luci di emozione..Sarah Jane Morris e Dominic Miller ci hanno regalato un concerto incredibilmente emozionante dove non sono mancate, tra un virtuosismo di chitarra e l'altro (non a caso Miller è il chitarrista di Sting), le canzoni "politiche"...

2) Domenica riuscitissima Festa Paesana a Borbiago..grazie di cuore all'associazione Amici del capiteo e ai grandi Silvano Scatto, Paolo Ruffato e Loris Simionato.

3) Quando il teatro era una carovana che si spostava di piazza in piazza tra un fischio della miseria, una soubrettina ben dotata, uno spettacolo diverso ogni sera. Quando il Teatro era altra cosa da adesso ma sempre e comunque faceva ridere o piangere o sognare. Il Teatro e la sua storia, che riguarda anche Mira, anche Oriago. Domenica pomeriggio, Titino Carrara ci ha emozionato col suo Strada Carrara (tavole di un teatro viaggiante) in cui racconta la sua vita di attore e, attraverso essa, pagine epiche e memorabili di un tempo che non c'é più. Se ve lo siete persi, cercatelo: ve lo consiglio davvero di cuore.

4) Domenica sera, al centro civico, gran bel concerto di canzoni popolari: quattro cori, mai incontratisi prima insieme, hanno presentato il loro repertorio. Pubblico davvero numeroso e tanti, tanti applausi. Mi ha colpito vedere la giovane età dei partecipanti: segno che le tradizioni popolari, i canti d'un tempo, stanno conoscendo una, davvero importante, azione di recupero, anche filologico. Certo: il cuore - almeno il mio - ha battuto un po più forte ascoltando qualche canzone anarchica..Ma è stata davvero un grande iniziativa.


Che la forza sia con voi...



venerdì 28 marzo 2008

SULLA 194



Ieri sera mi sono "infiltrato" all'interno di un interessante dibattito, organizzato dalla Sinistra Arcobaleno, sulla legge 194. Per molti a questo numero è associata la parola "aborto". In realtà il titolo della legge (datata 22 maggio 1978) recita Norme per la tutela sociale della maternità e sulla interruzione volontaria della gravidanza. Si badi bene: il primo concetto che appare non è quello dell'aborto ma quello della tutela della maternità. Al riguardo, credo, che piuttosto che di tanto in tanto sollevare la questione sulla revisione della 194, sia fondamentale attuare tutto l'impianto di questa legge, anche le norme (previste dall'art. 5) che sono state pensate proprio per tutelare la maternità. Ho ascoltato con grande attenzione i molteplici interventi. Certo, in alcuni ho trovato delle "generalizzazioni" nei confronti del mondo cattolico che personalmente rifiuto. Vorrei ricordare che i due referendum (per molti versi epocali) che hanno letteralmente mutato la nostra società, quello del divorzio prima e dell'aborto poi, sono stati vinti grazie al voto determinante di molti, moltissimi cattolici. E che non sono mancati tanti sacerdoti che invocavano la libertà di coscienza. Alcuni di costoro erano teologi promettenti che vennero (fra questi ve n'è uno che per anni ha esercitato il proprio ministero sacerdotale in una parrocchia vicinissima a Mira) poi "puniti" e "costretti" a fare solo i parroci e per di più in comunità piccole e disagiate. Al di là di questo, dal dibattito di ieri sera sono emerse alcune considerazioni che mi pare estremamente utile girarvi. Innanzitutto la 194 è stata definita come "un compromesso altissimo tra forze laiche e cattoliche". Poi si è insistito sulla riduzione drastica del numero di aborti che nel giro di 20 anni si sono dimezzati. Interessante è stato anche il chiedersi se l'aborto sia una questione prettamente femminile. Se cioè, nella scelta di abortire, l'autodeterminazione della donna sia, in un certo senso, una scelta soltanto personale e che non riguardi la dimensione della coppia. E' stato spesso sottolineato come l'aborto rappresenti per la donna "una scelta dolorosa" indipendentemente dalle ragioni che l'hanno spinta ad assumerla. Mi è piaciuto molto anche la definizione di vita che è emersa durante il dibattito. Essa è "una forma di relazione".
Perché ne parlo, oggi? Io credo che un Partito debba necessariamente basarsi sul consenso (è la più elementare norma democratica). Ma che non tutto debba ridursi a mero consenso. E che, soprattutto, nel nome del consenso si tacciano questioni etiche per paura di spaccature e/o scontri. In realtà esistono delle sfide intellettuali, culturali, politiche (nella accezione più alta e nobile) che non possono non diventare oggetto di riflessione e discussione. Perché un partito è (o dovrebbe essere) luogo in cui si fa sintesi delle diversità. E che dovrebbero diventare prassi anche nel "mio" PD. Diventa fondamentale riconoscere che la qualità più importante di questo nostro Paese è (dovrebbe essere?) quella di essere uno stato laico, uno Stato che rispetti le libere coscienze dei propri membri. Io (maschio), ad esempio, ho un sistema valoriale che esclude a priori l'idea dell'aborto. Per me la vita è certamente la più alta e nobile forma di relazione che spinge l'individuo ad aprirsi all'altro. E però mai potrei imporre questo mio valore a chi ha un sistema valoriale diverso dal mio. Sono queste considerazioni che, ad esempio, mi hanno spinto a sostenere il referendum sulla procreazione assistita. E che mi spingono anche oggi a difendere la legge 194. Una legge che, ripeto, fin dal titolo parla di tutela sociale della maternità.

Che la forza sia con voi...

mercoledì 26 marzo 2008

SULLA TRADIZIONE

Ho tra le mani il 1° numero dell'anno 2008 (XXXI anno di pubblicazione) di ESODO, il quaderno trimestrale dell'omonima associazione (vedi link a fianco). Come sempre fin dal titolo, Sulla tradizione, esso appare estremamente stimolante, denso di contributi intellettuali di alto profilo, ricco di spunti di riflessione. A partire - io credo - fin dalla definizione di cosa è TRADIZIONE (qui un buon punto di partenza). Noi, uomini (e donne) dell'oggi associamo a questa parola un che di vecchio, di stantio. La TRADIZIONE ci appare come una cosa superflua, superata, conservatrice in contrapposizione al modernismo imperante. Certo, anche la Chiesa talvolta non si sottrae nell'aumentare questa confusione che è, certamente, semantica innanzitutto. Ma che nasconde un dato più profondo e, forse, più preoccupante: che ne è stato del respiro riformatore (progressista vorrei dire) del Concilio Vaticano II (qui potete trovare tutti i documenti)? Ed è una contraddizione affermare (cosa che per'altro penso fermamente) che proprio dal Concilio Vaticano II è venuta probabilmente la difesa più assoluta e strenua del valore autentico, fondante, assolutizzante della TRADIZIONE? Io che appartengo alla Chiesa nata dal Concilio Vaticano II (e per fortuna - direi - data la mia scarsa dimestichezza col latinorum) ne sono assolutamente convinto. Nell'editoriale che apre questo numero si ricorda come Bonhoeffer sosteneva che Cristo amava l'uomo reale e che non fu un maestro. L'obiettivo si legge è dunque dire in che modo qui ed ora Cristo può prendere forma tra noi. Dunque la tradizione può essere definita come la costruzione di questa forma nei diversi momenti (...) ma che, soprattutto, progredisce non rimane deposito da conservare. La rivista la potete acquistare presso la libreria Feltrinelli o San Michele a Mestre oppure allo Studium o presso la Cà Foscarina a Venezia.



Ecco gli appuntamenti di questo week end (ma quando arriva la Primavera????):


Innanzitutto venerdì (alle 21), nel nostro Teatro Comunale, il concerto di Sarah Jane Morris e Dominic Miller (che fu il chitarrista di Sting) nell'ambito della rassegna Veneto Jazz.




Sabato sera, invece, a Malcontenta, curata al solito dalla associazione I Grali, inizierà la 12^ edizione de IL BAIOCCO D'ORO, spettacolo musicale realizzato dai ragazzi di scuole elementari e medie.

Sempre sabato, alle 20,30, presso il Teatro di Villa dei Leoni, insieme alla Croce Rossa Italiana - Comitato femminile di Venezia - Unità operativa di Dolo Riviera del Brenta, organizziamo un Concerto a scopo benefico. In programma musiche di Mozart, Rossini, Donizetti, Aznavour, Porter e Webber. Elisa Fortunati è il mezzosoprano, Mirko Quariello è il baritono mentre al pianoforte sarà Federico Donadoni.

Domenica 30 marzo biciclettata ecologica. Per i dettagli visitate il sito ufficiale del comune.

Sempre domenica, lungo Riviera Silvio Trentin, gli amici e colleghi assesosri Maurizio Barberini e Silvia Carlin organizzano, in collaborazione con l'associazione degli artigiani della Riviera del Brenta, una interessante iniziativa legata al risparmio energetico.


Il 30 marzo, ma presso il Centro Civico di Borbiago, interessante iniziativa: un incontro di gruppi amatoriali di canti popolari. Tra i partecipanti gli ottimi I FIORI DE SUCA proprio di Borbiago. In cartellone canti popolari italiani, francesi e georgiani. Presente anche il coro del Dipartimento di studi eurasiatici di Cà Foscari.



Domenica pomeriggio tutti a Borbiago dove ci saranno molte manifestazioni legate alla 5^ edizione della sagra MADONNA MORA.



Sempre al pomeriggio, ma alle ore 17, in Teatro Villa dei Leoni nuovo appuntamento della stagione teatrale con STRADA CARRARA (Tavole di un teatro viaggiante) di e con Titino Carrara.




Sempre il 30 marzo visitate i banchetti del PD in tutte le piazze di Mira.




Beh, al momento mi pare sia tutto...Che la forza sia con voi!


FASTIDIO ELETTORALE

Si comincia...a meno di un mese dalle elezioni politiche, iniziano ad essere affissi i primi manifesti elettorali. Fra questi ve n'è uno che mi ha molto colpito (in senso negativo).: è quello che sostiene un movimento politico fondato da un noto giornalista, già ministro berlusconiano, già ideatore di una trasmissione televisiva dedicata alla sessualità (e - se non ricordo male - chiusa anzitempo), già comunista, poi già socialista, già figlio di un intellettuale comunista che fu anche apprezzatissimo direttore de L'Unità. Nel manifesto vi è la foto di un feto e due scritte. La prima dice "Mamma, papa oggi compio tre mesi". La seconda riporta una frase di Madre Teresa di Calcutta: "Il concepito è il più povero fra i poveri del mondo". Orbene: da profondo democratico quale sono, non voglio sindacare sulle ragioni della nascita di questo movimento. Vorrei solo cercare di spiegare perché questo manifesto mi ha infastidito. E ha infastidito, sembra paradossale me ne rendo conto, il mio essere cristiano. Anzi: cattolico della Chiesa di Roma. Non sono infastidito dal fatto che uno di quelli che Beniamino Andreatta chiamava gli atei devoti guardi al voto dei cattolici. Sono infastidito perché a me sembra che quel manifesto rappresenti una caratteristica peculiare di questo nostro paese: concentrarsi solo su una parte del tutto, tralasciare la visione di insieme. Sono infastidito perché anche in questo caso piuttosto che avviare una riflessione attorno alla 194, si è preferito trasformare tutto in campagna elettorale. Infastidito perché, personalmente, sono convinto che una donna che sceglie di abortire non lo fa a cuor leggero. Anzi: sono convinto che in lei si consumi comunque (e indipendentemente dalle ragioni che la spingono a questa scelta) un dramma, un dolore che rimarrà dentro di lei. Esattamente uguale a quello che continuano a provare centinaia (migliaia?) di coppie che non riescono ad avere figli e a cui si è scelto di non dare risposta attraverso la legge sulla procreazione assistita. E anche in questo caso il fondatore di questo movimento - partito scelse di sostenere le ragioni della CEI che invitava a non andare a votare. Per la cronaca: io a votare ci sono andato. Qui trovate le ragioni di chi ha proposto una moratoria dell'aborto.




Il vero amore deve sempre fare male. Deve essere doloroso amare qualcuno, doloroso lasciare qualcuno. ...Solo allora si ama sinceramente. (Madre Teresa di Calcutta)









Che la forza sia con voi

P.S. ...beh, con una testimonial del genere come non votare Obama?



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martedì 25 marzo 2008

LUOGHI DEL CUORE E LUOGHI DELLO SPIRITO

Immagino che per molti valga quel che vale per me: l'avere cioè dei livres de chevet, libri prediletti che non ti stancheresti mai di leggere poiché ogni volta sanno regalarti emozioni sempre diverse. Credo che lo stesso valga per i luoghi. Ho alcuni luoghi del cuore, posti in cui sono stato bene e in cui, talvolta, avverto l'impellente necessità di ritornarvi. Oltre alle mie amate Dolomiti e a Venezia (e sembra banale dirlo), amo molto Ferrara e quella Bologna che, secondo Francesco Guccini, è una vecchia signora dai fianchi un po' molli col seno sul piano padano ed il culo sui colli. Quando vado in Puglia, invece, non mi sono mai fatto mancare né una visita ad Ostuni, la città bianca che al tramonto è abbacinata da un arcobaleno di colori, né Gallipoli dove, alla sera, i pescatori ti regalano crostacei crudi (buonissimi i ricci di mare) da mangiare, bagnati appena da un po di succo di limone. In Sicilia mi sono piaciute molto Ragusa, Siracusa ed il mare soprattutto di Capo Passero, la spiaggia più meridionale di tutta Italia dove soffia un vento forte che ha già l'odore di Africa. Milano (sembra incredibile a dirsi) mi piace, molto meno Torino dove vado in occasione del Salone Internazionale del libro. E i luoghi dello Spirito? Sono posti dove sto bene con me stesso, dove respiri una pace ed una tranquillità che ti entra dentro. In cima a tutti metto il monastero di Marango (vedi link a fianco): luogo, che ruota attorno alla figura di don Giorgio Scatto, in cui un gruppo di donne e uomini si sono consacrati a Dio e ad una vita rigorosamente divisa tra preghiera e lavoro. Molti anni fa ho avuto la fortuna di essere fra i primi visitatori maschi dell'eremo camaldolese di Monte Rua, nei colli euganei. Ci si arriva percorrendo una strada bianca. La domenica pomeriggio potete bussare. Ma se siete donne vi lasceranno fuori giacché le femmine non vi son ammesse. All'interno i monaci vivono in piccole celle composte da una stanza che funge da dormitorio e da studiolo ed un'altra che ospita latrina e legnaia. Ogni cella ha un piccolo orto che viene coltivato dagli stessi monaci. Ricordo ancora gli occhi del monaco che, quel giorno di tanti anni fa, accompagnò me ed un paio di amici a visitare il monastero: azzurri come l'Oceano ma, soprattutto, colmi, densi di una serenità che l'uomo contemporaneo non riesce a vivere nella propria quotidianità. L'altro luogo dello spirito è l'Abbazia di Praglia che ho frequentato spesso. Chissà perché ma ogni volta che ci vado mi vien spontaneo pensare che Umberto Eco, in realtà, scelse proprio questa Abbazia a modello di quella letteraria su cui costruì Il Nome della Rosa. Trascorrendovi, in maniera sparsa, qualche week end, ho avuto il privilegio di frequentarvi la biblioteca, ricchissima, e il centro di restauro del libro, struttura straordinaria e modernissima. Perché ne parlo oggi? Perché spesso mi capita una cosa strana: quando visito luoghi antichi, storici mi perdo tra i pensieri ed i ricordi. E' quello che mi è accaduto lunedì, giorno di "Pasquetta", quando - al mattino - ho approfittato di una visita gratuita all'interno dei saloni monumentali della Bibiloteca Marciana di Venezia (nata, nel XVI° sec. da un nucleo originario che coincideva con la biblioteca personale del card. Bessarione che volle regalare alla Serenissima Repubblica) che, oggi, si trovano all'interno del Museo Correr. Ho trovato semplicemente straordinario aver potuto visionare il mappamondo pergamenaceo di Fra Marco. Risalente a prima della scoperta dell'America, è una opera d'arte incredibile, ove per ogni luogo geografico "conosciuto", in grafia minuscola, sono riportate tutte le caratteristiche salienti. Oggi, come detto, i saloni fanno parte del Museo Correr. E, all'esterno, nascosti alla vista, ho potuto ritrovare (e osservare, e accarezzare) i sarcofagi provenienti dall'Abbazia di Sant'Ilario! Ma questa è un'altra storia.
Che la forza sia con voi!
P.S: E va beh...mettiamola così: abbiam voluto dare una scossa ad un campionato che altrimenti sarebbe già finito...ma accidenti, quel gol era in fuorigioco o no?
PP.SS.: Grande, grandissima, straordinaria la Federica Pellegrini: avevan tentato di farla fuori con quella incredibile accusa di falsa partenza...e lei ha fatto vedere di che pasta siam fatti noi veneziani...brava!!!!!!!!


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venerdì 21 marzo 2008

BUONA PASQUA E BUONA PRIMAVERA

Per "noi" cattolici il triduo pasquale (che inizia col giovedì santo e culmina nella Domenica di Pasqua) è il momento fondamentale della nostra fede. Non solo perché è all'interno del triduo pasquale che si fondano gli elementi più importanti della Santa Messa (il Giovedì Santo celebriamo l'istituzione dell'Eucarestia; il Venerdì riviviamo il memoriale della crocifissione; il Sabato la Veglia in attesa della Resurrezione) ma soprattutto perché questi 3 giorni contengono il nucleo assolutizzante della nostra Fede. Che è semplice e, allo stesso tempo, drammaticamente impegnativo: il verbo che si è fatto carne ed è venuto ad abitare in mezzo a noi (Natale) ha scelto di morire, e morire di croce, per la salvezza del mondo. Morire per gli altri, dunque, ben sapendo che ci sarà la Resurrezione dalla morte. Questo è il senso di quanto, ogni qual volta celebriamo l'Eucarestia, leggiamo in quel fate questo in memoria di me. Il senso del nostro credere sta tutto qui. Ma quanto è difficile incarnare questa verità nella vita di tutti i giorni!
Buona Pasqua a tutte e a tutti!
Anche se non sembra, oggi è anche il primo giorno di Primavera. E' una stagione che mi piace. C'é voglia di cambiamenti, le giornate si allungano, si sta bene fuori. Viene la voglia di inforcare la bicicletta e andarsene un pò a zonzo tra gli angoli più suggestivi di questa nostra terra. Purtroppo non è Primavera nel Tibet dove continua la repressione cinese. Non è Primavera in Palestina dove continuano gli attentati e i morti. Non è Primavera in molte parti del mondo dove l'unica parola che spesso i bambini imparano è: guerra.


Che la forza sia con voi

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giovedì 20 marzo 2008

TRAVAGLIO

Alla fine gliela abbiamo fatta. Da ieri sera il PD di Mira ha i suoi organismi direttivi: un Coordinatore Comunale, Gabriele Bolzoni; un esecutivo di 14 persone metà delle quali giovani; una commissione di garanzia (serve anche questo, è giusto); un comitato di tesoreria. E' stata, tutto sommato, una serata interessante. Nulla a che vedere col guazzabuglio di 15 giorni fa. Molti gli interventi, in primis quello del candidato che ha illustrato il proprio programma arricchito dal contributo di un gruppo di giovani. In molti che si sono succeduti a parlare ho colto due aspetti che mi paiono interessanti. Il primo: la volontà di guardare avanti; la consapevolezza che il PD è un partito nuovo e che dunque le lacerazioni di pochi mesi fa debbono essere superate. Qualcuno, al proposito, ha parlato di ricucitura (io, ad esempio). Altri hanno preferito parlare di necessità di costruire. Quel che conta adesso, a me sembra, è che si deve passare, finalmente, alla elaborazione progettuale del PD. E' arrivato il momento di cominciare a discutere e a confrontarsi sui grandi temi: le infrastrutture, l'economia, quale futuro urbanistico per la nostra città, le politiche culturali, quelle sociali. Immagino che Gabriele, nelle prossime ore, convochi i membri delll'Esecutivo per assegnare a ciascuno, secondo le proprie competenze e passioni, aree di studio e lavoro ben precise. La seconda: la passione di fare politica. E questo l'ho registrato soprattutto in quanti, 15 giorni fa, mi erano sembrati particolarmente "sofferenti" per quel che era accaduto. Anche questo è un segno positivo perché significa che c'é voglia di fare politica nonostante tutto. Adesso dobbiamo camminare insieme, riscoprirsi (non me ne vogliano alcuni) compagni di viaggio di questa straordinaria avventura che, ne sono certo, sarà il PD. Auguri di buon lavoro a Gabriele e a tutti i componenti dei vari organismi.
Che la forza sia con voi....


mercoledì 19 marzo 2008

SUL TURISMO

Sono trascorse pochissime settimane dal momento in cui, nel corso del nostro incontro quotidiano, il sindaco mi ha chiesto di assumere anche la delega al Turismo. Come al solito ho chiesto un po' di tempo per pensarci e poi ho accettato. Perché? Non per smanie di protagonismo o per noia (vi assicuro che il lavoro è comunque davvero tanto). L'ho fatto intanto perché nel programma con cui abbiamo vinto le elezioni è stabilita una stretta connessione tra turismo e cultura. Poi perché amo le sfide e penso che in materia di turismo le sfide da cogliere sono tante. Oggi, dunque, (accogliendo anche il suggerimento di una persona) vorrei discutere con voi di Turismo. Da queste settimane di impegno ho ricavato due impressioni solo in apparenza contrapposte: alcune aziende storiche stanno soffrendo il ricambio generazionale. Cosa che accade in tutta l'economia italiana. Anche nel settore turistico, per altro, laddove, invece, si vanno profilando nuove generazioni di imprenditori, esse colpiscono per la freschezza delle idee, lo slancio, la passione e l'amore per il nostro territorio. Un'altra constatazione, quasi doverosa: la Riviera del Brenta non può più limitarsi ad andare al traino di Venezia (e in subordine di Padova) ma deve necessariamente trovare una propria fisionomia, "sfruttando" in un certo senso Venezia e Padova (ma anche Vicenza col Palladio). Deve cioè lavorare su una idea precisa di immaginario collettivo (che, poi, secondo l'UNESCO è una delle possibili definizioni di cultura). Per questo abbiamo fin da subito avviato, anche in riferimento ai progetti PRUSST, un tavolo permanente tra l'Amministrazione Comunale e gli operatori turistici con la presenza anche di Provincia, Regione e Unindustria. Nel corso di questi incontri (che speriamo presto di poter allargare anche a tutti i comuni della Riviera anche se fino ad oggi non ho colto in costoro un particolare interesse) abbiamo cominciato a ragionare proprio attorno all'idea di immaginario collettivo. Io penso che Mira debba essere conosciuta come una città di fiume, di villa e di laguna. Su queste direttrici occorre costruire politiche turistiche efficienti che sappiano attrarre il turista. Qui gli ambiti di intervento non mancano:
1) PALAZZO DEI LEONI: tra un paio di mesi sarà, finalmente, pronto così come pronto sarà il progetto culturale pensato per questa straordinaria realtà ritrovata;
2) ECO MUSEO: quello che Mira aveva non era propriamente un Eco museo; avere un eco museo significa disporre di una realtà museale diffusa al servizio del territorio; significa avere uno spazio "fisico" che introduca il visitatore al territorio ma che poi lo spinga a visitarlo personalmente. Se individuiamo come "aree tematiche fondamentali" dell'eco museo l'AMBIENTE, la STORIA, l'ECONOMIA, esso non può non avere progetti specifici di fruizione della laguna (sistema ciclo turistico, possibilità di compiere escursioni, recupero dei casoni da pesca), della storia (l'abbazia di Sant'Ilario, ad esempio; le ville), dell'economia (recupero dell'archeologia industriale e sto pensando ai vecchi insediamenti della Marchi ad esempio). Ma l'Eco museo deve necessariamente interagire con altre realtà museali presenti nel territorio: perché, ad esempio, non pensare a biglietti cumulativi scontati per chi voglia visitare l'Eco museo, il Museo archeologico di Venezia e quello di Altino?Ancora: l'Eco museo deve necessariamente aprirsi al turista. Quindi deve disporre di indicazioni anche in inglese, francese e tedesco. Anche per le ville occorre avviare una riflessione: perché non inserire nei circuiti di visita delle ville anche le Chiese (in special modo quella di Borbiago, di Oriago e Gambarare?). E attorno a queste realtà pensare a dei corsi professionalizzanti per guide turistiche? Ed è chiaro che l'Eco museo deve rappresentare un progetto che coinvolga anche gli altri comuni della Riviera del Brenta.
3) SCAVI ARCHEOLOGICI DI DOGALETTO: anche in questo caso si deve pensare ad un collegamento coi ritrovamenti fatti in altre zone della Riviera del Brenta (Dolo, Sambruson, Campagna Lupia) e che paiono risalire ad epoche preromane.
Occorre, insomma, creare un SISTEMA TURISTICO DELLA RIVIERA DEL BRENTA in cui i comuni giochino un ruolo fondamentale. Anche in cose apparentemente banali come, ad esempio, modificare alcune norme dei propri regolamenti edilizi per permettere agli albergatori che lo vogliono di realizzare, all'interno delle proprie strutture, impianti di svago come piscine o campi da tennis. O come esercitare una politica di forti pressioni per chiedere e ottenere una puntuale manutenzione delle rive del Naviglio Brenta. O sistemi infrastrutturali moderni e il caso del SFMR è assolutamente esemplificativo (inutile inaugurare una metropolitana che non ha ancora un numero sufficiente di treni!).
Mi piacerebbe conoscere cosa ne pensate.
Che la forza sia con voi!

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lunedì 17 marzo 2008

LIBRERIE

Quando ne ho la possibilità, mi piace andar per librerie. Fra le tante che ho frequentato, alcune mi sono rimaste nel cuore: amo moltissimo, ad esempio, la Libreria Feltrinelli a Padova (poco distante dal palazzo del Bo) con i suoi lunghi corridoi e i libri accatastati in ogni dove. Sempre nella città del Santo, in Piazza delle Erbe, ogni giorno vi è una libreria ambulante di remainder: se ne avete l'occasione vi consiglio di darci una occhiata. A Venezia, invece, mi piace molto la libreria Mondadori poco distante da Piazza San Marco. Se, invece, una domenica ve ne andate a Conegliano (magari in autunno o in primavera così da seguire la strada del prosecco fino a Valdobbiadene: meglio andarci con qualcuno di rigorosamente astemio; a mezza strada, sulla destra, vi è un agriturismo ove si mangia - e beve - in maniera sopraffina), c'è - poco distante dal Duomo - una piccola ma fornitissima libreria aperta tutta la settimana. E' una libreria come quelle di una volta, in cui al titolare basta un colpo d'occhio per suggerirvi il libro che meglio si adatta ai vostri gusti. Il guaio è che oggi le librerie "moderno" rassomigliano a piccoli centri commerciali e dunque lasciano i propri clienti abbandonati a se stessi. Un tempo, invece, tu stabilivi col proprietario o coi commessi una sorta di liaison intellectuelle straordinaria: entravi in confidenza con loro, loro ti conoscevano e appena ritornavi ti consigliavano subito una nuova uscita, un libro che ancora non avevi letto. Adesso invece regna l'impersonalità. Se sai cosa devi acquistare bene ma se non hai le idee chiare sono guai. A volte è bello osservare il popolo delle librerie. Riconosci subito chi ci è entrato per caso: gironzolano spaesati, osservano qualche titolo e poi si fiondano sul settore manualistica & hobby che personalmente non sopporto: inutile acquistare il manualetto del fai da te, tanto - chissà perché - quel che secondo l'autore è una operazione facilissima per te diventa, al minimo, causa di sfottìo con gli amici per un mese. Poi vi è chi, invece, arriva già con una idea precisa. Li vedi subito: si fiondano dalla prima commessa disponibile, sparano il titolo, lo trovano, lo comprano e vanno via. Infine vi sono i "bibliofili", quelli che i libri li amano sempre e comunque. Costoro sono assolutamente riconoscibili: vagano nella libreria, accarezzano le copertine, leggono titoli ed autori. Poi rifanno il giro. Cominciano a prendere in mano i possibili acquisti, ne leggono i risvolti di copertina, spesso (capita a me ad esempio) ne aprono a caso qualche pagina. Poi rifanno il giro. Ed infine operano la scelta. Che è sempre una scelta a malincuore: fosse per loro, acquisterebbero l'intera libreria. E voi, i libri come li scegliete?
Che la forza sia con voi.
PP.SS. Alcuni brevi flash su questo week end appena trascorso.
1) STRAORDINARIE: le ragazze dell'Italrugby che ieri pomeriggio, a Mira, hanno letteralmente stracciato le scozzesi. Il fatto che la nazionale italiana abbia vinto per la prima volta e lo abbia fatto nella nostra città aumenta ancora di più la soddisfazione. Alla fine della partita, le ho salutate: piene di ematomi, ferite, sporche di fango e terra. Vere gladiatrici e grandi, grandissime, sportive. BRAVEEE
2) Un in bocca al lupo agli atleti della squadra ciclistica DAINA MIRA che, sempre ieri mattina, abbiamo presentato in Consiglio Comunale. Da quest'anno, hanno una collega in più: la maratoneta Giovanna Volpato.
3) Ieri sera, in Teatro, La magnifica intrapresa - Galeas per montes con Laura Curino e Calicanto: spettacolo di rara bellezza e suggestione. Al termine, poi, conversazione tra gli artisti, il pubblico e Carlo Presotto. Con un bicchiere di vino in mano (simpatica l'idea di abbinare ad uno spettacolo, un tipo di verso di vino vero?) ci si è confrontati sullo spettacolo, sulle tante emozioni che il Teatro sa regalarci.
4) Siamo tornati a +6. E questo è un bene. Ma, accidenti, basta improperi quando si vien sostituiti. In fondo giocare in Serie A è sempre meglio che lavorare, no? Com'é che diceva quel tale? Ah sì, in minieraaaa

venerdì 14 marzo 2008

CROCIFISSIONI






Lo hanno ucciso. Aveva 65 anni. Era uomo di dialogo e di confronto. Si chiamava Paulos Faraj Rahho. Era l'arcivescovo caldeo di Mosul, in Iraq. E come scrive, nell'edizione odierna del Corriere, Lorenzo Cremonesi L'intero Iraq è a rischio. Essere cristiani - non importa se caldei legati alla Chiesa di Roma, assiri, greci, ortodossi, armeni o protestanti - significa automaticamente trovarsi nel mirino dei fondamentalisti islamici, vittime indifese nello scontro fratricida tra curdi, sciiti e sunniti, o obiettivi preferiti dalla criminalità o dalle squadracce di sequestratori.


16 marzo 1978: a Roma un commando delle Brigate Rosse, in via Mario Fani, uccide la scorta e rapisce il presidente della DC Aldo Moro. Dopo 55 giorni di prigionia, il suo corpo - crivellato di proiettili - fu rinvenuto all'interno di una Renault 4 rossa, strategicamente parcheggiata fra via delle Botteghe Oscure (sede del PCI) e Piazza del Gesù (sede della DC). Gli uomini della scorta che trent'anni fa furono massacrati dal vigliacco odio terrorista erano: Domenico Ricci, Oreste Leonardi, Raffaele Iozzino, Francesco Zizzi e Giulio Rivera.




Che la forza sia con voi....











P. S. Vi segnalo alcuni appuntamenti per quetso week end.
Innanzitutto stasera, alle 20,45, nel Teatro di Villa dei Leoni, il CAI organizza la proiezione di Guido Rossa Uomo, alpinista, operaio. Film di Micol Cossali e Matteo Zadra. Per approfondirne la figura consiglio di leggere la "biografia" scritta (insieme a Giovanni Fasanella) dalla figlia Sabina, Guido Rossa, mio padre, edito da BUR.
Domani sera, alle 20,30, presso l'Auditorium di Favaro andrà in scena Nana Bobò di e con Linda Bobbo. Linda è una giovane attrice, di solidissima preparazione e formazione. L'ho incontrata diverse volte e spero davvero che insieme riusciremo a realizzare, quest'estate, un interessante progetto teatrale. Linda: che la forza sia con te.
Domenica, dalle 9, invece, Srazz, l'associazione organizzatrice di Tam Tam, ci aspetta tutti, ma proprio tutti, per pulire insieme il Parco di Valmarana. Alle 15, invece, nello stadio dul rugby assisteremo alla partita internazionale, valevole per il Torneo femminile delle 6 nazioni, Italia - Scozia. Forza ragazze!!! Alle 20,30, invece, in Teatro di Villa dei Leoni andrà in scena La magnifica intrapresa con Laura Curino e Calicanto per la regia di Titino Carrara e la produzione de La Piccionaia - I Carrara.

mercoledì 12 marzo 2008

CONTRADDIZIONI

Oggi sono due le notizie che mi hanno colpito (anzi, sarebbero tre ma di una non parlo fino a scudetto vinto)...


La prima: nei prossimi mesi nuovi insediamenti commerciali o ampliamenti di quelli esistenti. Si chiama Grande Distribuzione, un carnevale di suoni, luci e negozi che attirano centinaia o migliaia di persone. Addirittura dandoti la possibilità di trascorrere una intera giornata all'interno di questi scatoloni di cemento. Con la sua solita franchezza, Giuseppe Bortolussi - assessore al commercio a Venezia - definisce il tutto; "un vero e proprio massacro" (La Nuova).


La seconda: l'OCSE ha sancito che i salari in Italia sono fra i più bassi d'Europa, siamo al 23° posto e meglio di noi stanno non solo francesi, austriaci, tedeschi ma anche greci, spagnoli e finlandesi. In Corea lo stipendio annuo medio netto è di 37488 euro, da noi di 19861. Certo: sono medie, statistiche, raffronti. Ma mi paiono significativi.
Innanzitutto vien da chiedersi: ma il mercato, i consumatori (cioè noi) hanno davvero bisogno di questi centri commerciali? Non mi pare - infatti - che con una situazione economica come quella italiana (certo: il Nord Est probabilmente ha cifre diverse) vi sia una domanda tale da assorbire queste strutture.
E ancora: è implicito che, in questo gigantesco mass market, si assista ad una sorta di "globalizzazione" del gusto che rischia di farci perdere alcune preziosità, alcune particolarità anche della nostra cultura culinaria. A casa mia, ad esempio, talvolta si mangiavano i nervetti: erano una parte preziosissima del maiale che venivano prima lessati e poi conditi con olio d'oliva, qualche grano di pepe ed un poco di sale. Avete provato a mangiare - laddove li trovaste - quelli già fatti? Orribili.
Infine: inesorabilmente ci stiamo avvicinando, io credo, ad un punto di non ritorno dovuto alla perdita ormai irreversibile di alcune "vocazioni" economiche a "vantaggio" di altre che paiono però oramai sature. In anni non molto lontani nel nostro Paese esisteva l'industria elettronica, quella metallifera (acciaierie), quella chimica (con il sogno, l'utopia di Gardini). E, tornando ancora un pò più indietro nel tempo, come dimenticare l'ENI di Mattei il quale, anche con spregiudicatezza (si pensi al cosiddetto metodo Mattei), volle addirittura fare concorrenza alle sette sorelle? Ora di questo patrimonio industriale cosa resta?
PP.SS. Non so se sia ancora nelle sale. Ma se lo fosse vi consiglio di tutto cuore di andare a vedere Into the wild, film - basato su una storia assolutamente vera - scritto e diretto da Sean Penn (e finiamola col considerarlo solo come l'ex marito di Madonna: Sean è un regista di incredibile raffinatezza oltre che un artista politicamente impegnato). Un ragazzo, fresco di diploma al College, scappa via. Via dal conformismo, via da una famiglia i cui genitori non si erano divorziati ma tanto i figli avevano capito che non si amavano più. Scappa e viaggia per gli Stati Uniti fino a coronare il suo sogno: l'Alaska. E qui.....
E' un film bellissimo, straordinario. Con una colonna sonora altrettanto struggente a cura di Eddie Vedder, già frontman dei Pearl Jam . Ascoltate questo brano..e piangete, ridete, amate...è o non è semplicemente meraviglioso?
Che la forza sia con voi (con te soprattutto)


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martedì 11 marzo 2008

SPERANZE



Ma oggi possiamo davvero essere felici. Almeno io lo sono. La vittoria in Spagna di Zapatero è un buon segnale. Una politica riformista, progressista con in testa un grande ideale di laicità. Vedo un solo pericolo: la contrapposizione durissima con i cattolici che in Spagna sono moltissimi. Credo occorra lavorare sempre più sul piano del confronto. E però avere nel governo una persona come Carme Chacòn (foto), come dire?, fa passare molto (ma proprio molto, moltissimo direi) in secondo piano.

In Francia, invece, perde Sarkozy: e, inutile nasconderlo, tutti noi invidiosi della Carla (Bruni) una piccola rivincita ce la siamo presi.


Da noi, a liste, finalmente, chiuse ora si comincia a fare una sana campagna elettorale. Come è giusto che sia: banchetti, volantinaggi, incontri, affissioni. Sui candidati del PD ho già scritto. Voglio sottolineare la presenza (e la sicura elezione) oltreche di Franca Donaggio, di due amici che sono stati miei compagni di viaggio nell'avventura de La Margherita. Il primo è Marco Stradiotto: nelle precedenti elezioni ebbe un consenso straordinario nel miranese (Marco è di Martellago e, se ne avete l'occasione, spero che possiate conoscere non solo lui ma anche il sindaco di questo comune, Brunello, e capirete cosa significhi popolarità) che, però, non gli fu bastevole per entrare in Parlamento. Furono le dimissioni da sottosegretario di Paolo Giaretta che lo portarono a subentrargli. Il secondo è Rodolfo Viola. Rodolfo fu segretario provinciale de La Margherita nelle "settimane (mesi dovrei dire) calde" precedenti alle ultime elezioni amministrative di Mira. E dunque i contatti con Rodolfo erano intensissimi. Fu in quell'occasione che imparai ad apprezzarne la misura, il senso delle'equilibrio, la disponibilità (memorabili le telefonate mentre lui era alla Camera). Fu lui che portò il Congresso Nazionale del Partito a Caorle, fu sempre lui che "traghettò" il partito in questa nuova avventura che è il PD. Ad entrambi dunque un buon lavoro.
Sempre guardando a casa nostra...Un buon lavoro anche ad ALESSIO BONETTO, candidato alla Camera coi Socialisti. Alessio è persona dotata di rara intelligenza unita (ed in politica non guasta mai) ad un sagace umorismo. Ora mi fermo coi complimenti, visto che giovedi si vota il Bilancio non vorrei che qualcuno mi accusasse di "inciucio". E buon lavoro anche a MATTEO CELEGATO: è un giovane, proveniente dai DS ed oggi nel PD. Una risorsa su cui investire come del resto i tanti giovani che ho incontrato e riconosciuto come compagni di viaggio in questa avventura. Adesso a noi il compito di "formarli", farli crescere per poi serenamente - ed in tempi brevi (anche perché altrimenti rischiano di diventare...vecchi) consegnare loro il testimone di un impegno politico che è, soprattutto, passione civica.

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lunedì 10 marzo 2008

IN MEMORIA

Mi han detto che il tempo guarisce, che - alla fine - le ore, i giorni, le settimane, i mesi e gli anni costruiscono sopra le ferite, cicatrici spesse che nessuna lama può più riaprire. Mi han detto che alla fine rimarrà solo il ricordo, magari sfocato. Mi han detto che alla fine comunque avrò ancora voglia di guardare il giorno che verrà. Balle! Tutte balle!
Tre anni sono passati. Cosa sono 36 mesi? Nulla, un battito di ciglia commisurato all'età del mondo. Il tutto per il mio cuore.
Tre anni dall'ultimo abbraccio. Dall'ultima carezza. Da un ultimo, fugace, bacio su una fronte fredda e sudata. Tre anni da quei tubi dismessi per dare vita ad altri. Ad altri cuori che palpitino. Ad altri occhi che luccichino d'amore o si unimidiscono di lacrime.
Tre anni da una lettera furtivamente messati accanto.
Tre anni da una strizzata d'occhio.
Tre anni da una casa divenuta fredda.
E sono ancora qui. A chiedere "perché?". A non rassegnarmi che quello fosse stato l'ultimo bacio, l'ultimo abbraccio, l'ultima carezza, l'ultimo ciao.
E ieri, in cui abbiam ricordato questi maledetti 36 mesi, sono entrato in Chiesa. Mi sono seduto, come faccio sempre, nell'ultima fila: è lì che mi siedo sempre. Forse, chissà, è una maniera per ricordarmi dei tanti che in Chiesa non entrano perché hanno i piedi sporchi, il cuore oppresso o semplicemente perché hanno i pugni chiusi di rabbia e l'anima greve di solitudine. Pensavo che tutto fosse passato. In fondo erano già tre anni da quel giorno, da quel legno steso per terra. Il crocefisso era coperto, un telo viola a ricordarci che lì è l'Uomo che muore per mano di altri uomini, il costato trafitto e mani e piedi inchiodati. Mi sono seduto. Ho chiuso gli occhi. E le lacrime sono scese. Ancora. Come quel giorno di tre anni fa.
Ciao mamma...io sono quel che tu eri.



venerdì 7 marzo 2008

LA NON POLITICA

Quanto è accaduto ieri sera non è definibile in alcun modo....
Vi rinvio a quanto scrive Massimo Zuin sul suo blog.
Rpensando a quell'Assemblea, a tutto quell'odio scaricato con violenza, grettezza, ignoranza addosso a chi rappresenta le istituzioni (sindaco, sottosegretario, consiliere regionale) non riesco a esprimere l'amarezza che mi è entrata dentro.
Forse ha ragione l'Ecclesiaste
"Per ogni cosa c'è la sua stagione, c'è un tempo per ogni
situazione sotto il cielo: un tempo per nascere e un tempo per morire, un tempo
per piantare e un tempo per sradicare ciò che si piantato, un tempo per uccidere
e un tempo per guarire, un tempo per demolire e un tempo per costruire, un tempo
per piangere e un tempo per ridere, un tempo per far cordoglio e un tempo per
danzare, un tempo per gettare via pietre e un tempo per raccogliere pietre; un
tempo per abbracciare e un tempo per astenerci dagli abbracci, un tempo per
cercare e un tempo per perdere, un tempo per conservare e un tempo per buttare
via, un tempo per strappare e un tempo per cucire, un tempo per tacere e un
tempo per parlare, un tempo per amare e un tempo per odiare, un tempo per la
guerra e un tempo per la pace... Dio ha fatto ogni cosa bella nel suo tempo; ha
persino messo l’eternità nei loro cuori... Ho compreso che tutto quello che Dio
fa è per sempre; non vi si può aggiungere nulla e nulla vi si può togliere; e Dio
fa così, perché gli uomini lo temano... c'è un tempo stabilito per ogni cosa e
per ogni opera " (Ecclesiaste 3:1-17).
Ma adesso non rattristiamoci più.
Suvvia. Rimbocchiamoci le maniche. E ripartiamo. Perché la storia siamo noi....




Che la forza sia con noi

mercoledì 5 marzo 2008

FINZIONI

Oggi pomeriggio sono inc... nero. Abbiamo creduto ad un sogno. Ad una reale capacità di cambiamento ed invece alla fine sbatti il muso contro le solite logiche, i soliti giochi. Da interista e per di più da militante del centrosinistra, a me le sconfitte non fanno paura. Purché però ciascun contendente giochi secondo uguali regole, senza cambiarle all'ultimo momento o - peggio - mentre il gioco è cominciato. Come è possibile che ciò che andava bene ieri, oggi invece è sbagliato? Solo il grande Bartali amava dire l'è tutto sbagliato, l'è tutto da rifare. Ma qui di ginettacci non ne vedo proprio per niente.
E poi ti vien da pensare che, in fondo, l'unica regola di una vita che davvero vale la pena di essere vissuta, obbliga ciascuno di noi ad essere quello che è. Senza finzioni. Senza la paura che gli altri ti possano vedere per come veramente sei: con le tue paure, i tuoi limiti, i tuoi pregi e i tuoi difetti. Con le lacrime che talvolta solcano il tuo viso. O col sorriso. Coi pugni stretti per la rabbia o le mani aperte per accarezzare un volto. Perché, quando ti guardi allo specchio, quando osservi e gratti le cicatrici che la vita ti ha lasciato addosso, capisci che spesso le cose belle le hai distrutte tu. Non amo molto immergermi di notte. E però la mia prima immersione subacquea notturna non la dimenticherò (e non perché improvvisamente mi sono ritrovato senz'aria a 24 mt. di profondità). Perché appena sceso sul fondale, non riuscivo a vedere nulla. Poi, dopo pochi secondi, improvvisamente la luce della luna e i tantissimi microrganismi luminescenti che popolavano quelle acque, erano bastevoli per ammirare comunque la bellezza del fondo marino. E allora capisci che la vita è proprio così: quando meno te lo aspetti, dove meno te lo aspetti, ti capita una cosa bella. E che solo tu, con la tua stupidità, la tua arroganza, le tue menzogne o semplicemente la scarsa fiducia in te stesso, puoi gettarla via.
Che la forza sia con voi (ma solo con voi).....


SOGNI

Ieri pomeriggio, in teatro, è iniziato il 1° workshop di danza contemporanea condotto da Martina La Ragione, artista di caratura internazionale, giovane, appassionata. Martina, venerdi, sarà in scena con il suo ultimo lavoro, Solo per due. L'idea di questo seminario, altamente formativo e dedicato al tema della improvvisazione, è nata da un colloquio con Giacomo Cirella, responsabile del settore danza di Arteven. Mi piace l'idea di poter consolidare delle "offerte formative" a chiunque viva l'utopia o il sogno di fare dell'arte, di qualunque espressione artistica, la propria ragione di vita. Credo che anche questo sia precipuo compito di una amministrazione comunale. Financo pensare ad un progetto più complessivo che, mettendo insieme le tante professionalità presenti nel nostro territorio, permetta di realizzare una sorta di Ecole des arts. E ieri pomeriggio ho potuto constatare la bravura di questa giovane artista nel trasmettere i segreti della propria arte; la rigorosità con cui segue i suoi allievi; la delicatezza con cui corregge le inevitabili sbavature; l'attenzione nel coinvolgere tutti. Sono rimasto molto colpito dalla idea di leggerezza che è insita nella danza; una leggerezza che pare davvero privare della gravità i corpi ma che, ovviamente, nasconde una grande tecnica. Una leggerezza che si accompagna, però, anche ad una grande fisicità e dunque contiene in sè una grande capacità seduttoria.
Che la forza sia con voi

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martedì 4 marzo 2008

PACE

Ancora guerra. Ancora sangue in Palestina. Domenica sera, ospite di Fabio Fazio, Abraham Yehoshua, un uomo per cui vale davvero la pena di parlare di onestà intellettuale, ha detto una cosa semplice ma assolutamente "rivoluzionaria": l'Occidente ha contribuito in maniera determinante alla nascita dello Stato di Israele, ora dovrebbe mettere lo stesso impegno per far nascere lo Stato di palestina: due stati indipendenti che dialoghino fra loro.
E però intanto l'unico dialogo che c'é è quello delle bombe, degli attentati.
Per capirne di più (qui una interessante tavola cronologica) vi consiglio di leggere:
1) Giovanni Codovini, Storia del conflitto arabo israeliano palestinese - Tra dialoghi di pace e monologhi di guerra, Bruno Mondadori editore
2) Avi Shlaim, Il muro di ferro. Israele e il mondo arabo, 2003, Il Ponte editrice
3) Abraham Ben Yehoshua, Ebreo, israeliano, sionista: concetti da precisare, 2001, E/O editrice.
E per dire no alla guerra, a tutte le guerra un Dylan d'annata:



Che la forza sia con voi

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VITTORIA?

Dal Mattarellum al.... porcellum: chiuse le liste del PD non manca l'esultanza di chi è in posizione utile per aspirare ad uno scranno in Parlamento e l'amarezza/delusione di chi, magari dopo 5 mandati di onorato servizio, è rimasto fuori. Che dire? Intanto Franca Donaggio gliel'ha fatta. E la sua candidatura (al 7° posto al Senato, dunque con ottime possibilità di venire eletta) è stata una nostra vittoria. Nostra, cioè di un territorio - quello mirese - che ha finalmente iniziato a reclamare maggiore attenzione stufo di essere considerato solo un "serbatoio di voti" cui attingere quando occorre salvo poi dimenticarsene. Nostra, cioè di tutti i circoli del PD che, riunitisi per esprimere possibili candidature, concordi hanno sostenuto e quella di Franca e quella del vicesindaco Paolino D'Anna. Nostra, cioè di un Partito che - al suo debutto in una delicata fase decisionale - ha dato prova di unità e compattezza: ex Ds ed ex Margherita (lasciatemi usare ancora queste etichette, almeno per l'ultima volta) hanno serenamente condiviso e sostenuto questa candidatura. Domenica notte, alle 00,24 un SMS sul mio cellulare: Franca è dentro!. Ad inviarmelo Andrea Causin, responsabile degli Enti Locali all'interno dell'Esecutivo Nazionale del Partito. Andrea ha svolto un ruolo importantissimo in questa candidatura convinto da sempre che la territorialità, unita a competenza e capacità di lavoro, siano elementi essenziali su cui costruire candidature vincenti. Certo: a scorrere le liste non vi sono molti motivi di gioia. I soliti "paracadutati" in collegi sicuri (al solito: i nostri). I "soliti" nomi. Frutto diretto di una Legge elettorale che, diciamocelo chiaro, nessuno - né noi, né loro - hanno avuto la forza (coraggio?) di cambiare. E dunque: fuori la Fincato ma dentro la Garavaglia (la Garavaglia!). La Bindi capolista ma già si sa che opterà per la "sua" Toscana (ma allora perché candidarla in Veneto? Boh..evidentemente davvero di politica capisco poco). Sì a Massimo Calearo, imprenditore, in compagnia di Paolo Nerozzi, segretario CGIL. E mentre Tiziano Treu finisce in Lombardia, noi candidiamo Federica Mogherini, 34 anni. Chi? Federica Mogherini. Da Roma.
Che la forza sia con voi!!!
P.S. Non diciamo sciocchezze...ok, fra qualche ora vedremo chi, tra Barak e Hillary, correrà come candidato alle Presidenziali USA. E però, per favore, non facciamo paragoni (come fatto dal Corriere di domenica) tra la moglie di Barak e Jacqueline Kennedy, nata Bouvier e diventata poi Onassis. Già il fatto che Onassis lasciasse la Callas per lei, la dice lunga sul fascino di questa donna franco-canadese. Jacqueline, almeno per me, non era bellissima. Ma aveva in se quell'eleganza, quella raffinatezza, quella intelligenza che rende una donna, qualunque donna, una donna speciale. Schlesinger Jr. nel suo I mille giorni di J.F.K. alla casa Bianca racconta che, in piena crisi Francia - USA (per via della Nato e del Patto Atlantico), De Gaulle fu assolutamente conquistato dalle conoscenze artistiche che Jacqueline dimostrò di avere in occasione di una sua visita al Louvre. E Krusciov, appresa la notizia dell'assassinio di J.F.K., dopo aver chiesto Siamo stati noi? (è sempre Schelesinger a scriverlo) disse di provare molta tristezza pensando alla giovane vedova. Segno che di fronte alla seduzione dell'intelligenza e dell'eleganza, chiunque rimane affascinato.

lunedì 3 marzo 2008

WEEK END

Buon lunedì a tutti!
E' stato un week end interessante quello appena terminato e per una serie di motivi....
1) Sabato pomeriggio ho assistito ad una lectio magistralis del prof. Sante Bortolami, docente di Storia medievale all'Università di Padova. Il professore ( leggo nel suo sito che si continua a consigliare, come manuale di Storia medievale, il Cracco che a me, però, non è mai andato giù) ha svolto una lezione, davvero appassionata ed interessante, sulla Storia della Medicina dall'antichità ai giorni nostri. E' proprio vero che noi siamo nani sulle spalle di giganti.
2) Domenica mattina ha inaugurato la mostra di arte che il gruppo FORMA & COLORE ha organizzato, nell'oratorio di Villa dei Leoni, nell'ambito della 12^ edizione di AMMIRA LA DONNA. Il tema di quest'anno, Donna e moda, è impegnativo ma gli artisti invitati lo hanno declinato in maniera assolutamente particolare e, soprattutto, assolutamente non convenzionale come ha riconosciuto anche la dottoressa Gabriella Niero nella sua lettura critica; AMMIRA LA DONNA avrà il suo momento clou, sabato 8 marzo presso il Teatro di Villa dei Leoni dove saranno premiate alcune donne particolarmente distintesi nel campo lavorativo e dove sarà offerto uno spettacolo della Commedia dell'Arte, Il Gobbo di Rialto.
3) Domenica pomeriggio sono andato a Cortina...in fondo si tratta di un viaggio che si compie in meno di due ore....A Cortina vado per il panorama che si coglie: l'Antelao, il Pelmo, le Tofane...Poi mi intristisco a vedere, lungo via Roma, siure milanesi, sore romane, sciore bolognesi andarsene su e giù con indosso scarponi da qualche centinaia di euro senza mai aver visto un sentiero montano in vita loro!!! E allora mi avvicino al piccolo busto (realizzato dal Murer) dedicato ad Angelo Dibona: uno che la storia dell'alpinismo l'ha costruita, scritta. E' davvero molto bello quel monumento: Dibona indossa un cappellaccio e ha un rotolo di corde che dalla spalla cade in vita. Meravigliosi quegli anni in cui scalare una montagna significava davvero fartela entrare dentro le unghie, i polmoni, la gola e il cervello. Insomma: fartela entrare nel cuore. E oggi? Basta salire su una cabinovia ed in pochi minuti sei in Tofana magari dopo aver parcheggiato il SUV in seconda fila......Ma non riusciranno comunque a toglierci la magia di quei luoghi...
Che la forza sia con voi....
P.S.: vabbè..ogni tanto perdere ci sta; lo abbiamo fatto perché altrimenti rischiavamo di annoiare....
PP.SS.: piccolo cambiamente di regole..fino ad oggi venivano pubblicati tutti i commenti; da oggi si cambia e non saranno più pubblicati i commenti anonimi...


sabato 1 marzo 2008

CANDIDATURE

Fra oggi e domani, a Roma, si chiuderanno le liste dei candidati del PD alle elezioni politiche del 13/14 aprile. Lavoro certo non facile che si svolgerà sulla base delle indicazioni ricevute dai segretari regionali. In particolare occorrerà ragionare sulle indicazioni emerse dai circoli territoriali, sui rappresentanti delle categorie economiche, sui parlamentari uscenti, sulle deroghe al limite dei 2 mandati (piccola annotazione polemica: è mai possibile che in questo nostro Paese fissata la regola, vi siano subito le deroghe?). Personalmente ho sostenuto (non da ultimo con una lunga telefonata, venerdi sera, al segretario regionale del PD, Paolo Giaretta) la candidatura di Franca Donaggio , attuale sottosegretario alla solidarietà sociale. L'adesione alla sua candidatura (unitamente a quella del vicesindaco Paolino D'anna), inoltre, è venuta da parte di entrambi gli ex partiti cofondatori del PD. E anche questo mi pare un ottimo punto di partenza. Franca l'ho conosciuta una prima volta durante la campagna elettorale per le amministrative miresi dell'anno scorso. Poi, divenuto assessore, l'ho ripetutamente incontrata ricevendone sempre interessanti sollecitazioni, l'ultima- a pranzo, la scorsa settimana - quando insieme abbiamo deciso di lavorare attorno ad una straordinaria iniziativa che riguarda la nostra città. Di Franca mi ha sempre colpito l'abnegazione, la grandissima capacità di lavoro unità ad una lucidità di pensiero e di analisi notevolissime. Purtroppo questa legge elettorale, impedendo il voto di preferenza, rende - come dire? - meno indispensabile la "rappresentatività territoriale", la capacità cioè dei singoli territori di esprimere propri parlamentari. Cosa, invece, indispensabile per la nostra città che, davanti a sè, ha sfide ambiziose, importanti. E che abbisogna di tutti i sostegni possibili. Soprattutto nazionali. E allora, incrociamo le dita Franca e..che la forza sia con te!