IL DODICESIMO QUADERNO
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Siamo tutti, in un modo o nell'altro, un volo interrotto. Precipitiamo dai nostri sogni, ma ciò che ci può distinguere e preservarci dall'inesorabilità del destino è la capacità di librarci ancora non verso ciò che siamo ma verso ciò che vorremmo essere. (Dario Cresto - Dina)
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Di Beppe Servegnini (da Il Corriere, edizione odierna)
Una (impossibile) giornata senza Rete
Il 29 ottobre 1969 veniva inviato il primo messaggio attraverso Arpanet. Oggi i giornalisti si dividono in due
I giornalisti in attività si dividono in due categorie. Non buoni e cattivi, come pensa qualcuno. Pre-internet e post-internet. I primi hanno iniziato la professione prima della metà degli anni 90, quando la Rete ha smesso di essere un termine per cibernetici, acrobati e pescatori. Si sono adattati alla novità, pena l’emarginazione e/o la disoccupazione. C’è addirittura chi l’ha capita, ma la notizia è in attesa di conferma. I secondi hanno cominciato a lavorare da meno di quindici anni: danno per scontato che le informazioni si trovano con Google, gli articoli si spediscono via email, i lettori protestano sui blog. Un mondo senza internet, per questi giovani colleghi, è impensabile. Proviamo ad aiutarli. Sapendo com’era, forse riusciamo a immaginare come potrebbe essere, il mestiere senza Rete. Ho ripensato la giornata di ieri, giovedì. Agenda alla mano: tutto uguale. Ma niente internet.
Ore 7. Volo TG 940. Arrivo dall’Asia. Malpensa, rispetto all’aeroporto di Bangkok, sembra lo scalo di una stazione termale. Per sapere cosa è accaduto ieri in Italia, compro il Corriere. Per conoscere le ultime notizie, devo aspettare di salire in macchina: alle 8 riesco a sentire il notiziario di Radio Montecarlo. Voglio conoscere il risultato tra Juventus e Sampdoria, tra governo e magistrati, tra Confindustria e fisco; o di un’altra delle infinite partite italiane. Se mi distraggo, devo aspettare il bollettino successivo. Oppure telefonare al giornale, dove ricevono le notizie d’agenzia.
Ore 9. A casa trovo un pacco di lettere. Per quindici giorni non sono riuscito a vederne che una decina, girate via fax in qualche albergo indocinese. Alcune richiedevano una risposta urgente. Prendo il telefono e comincio a chiamare qui e là. Ma in America è notte, in Europa è presto e in Asia non tutti sono al posto di lavoro. Posso provare al cellulare, è vero. Ma costa; e non sempre ho il numero.
Ore 10. Devo ricordarmi di vuotare la valigia, invasa di libri e ritagli. Così viaggia un giornalista o uno scrittore: carta dovunque, sperando che da qualche parte si nasconda l’informazione utile.
Ore 11. Ho incontrato i lettori, a Taiwan, in Vietnam, in Cambogia e in Thailandia. Emozionante: e chi li aveva mai sentiti prima, questi Italians? So che hanno scattato molte foto. Le stamperanno e me le spediranno. Speriamo di vederle prima di Natale.
Ore 13. Stasera ho promesso di fare il conduttore della serata per la «Robert F. Kennedy Foundation». Ci sarà anche Bill Clinton: confronteremo i rispettivi jet-lag. Mi dicono che la scaletta è cambiata. Devo mettere una sentinella davanti al fax sperando che si ricordino di mandarmi gli aggiornamenti.
Ore 16. Incontro al Corriere sul tema «E se cambiassi vita?». Per adesso ho dovuto solo cambiare la cassetta al registratore. Domani dovrò sbobinare tutto, scrivere il pezzo, inviarlo per fax, aspettare la pubblicazione, ricevere i commenti, pubblicarne alcuni.
Ore 18. Ho scritto al computer sul tema «Come sarebbe il mestiere senza internet». Prigioniero di questa ricostruzione, non so come spedire il pezzo. Posso stamparlo, sempre che trovi una stampante. Poi lo manderò per fax, e qualcuno lo ribatterà nel sistema.
Ore 19. Devo dire a Bill Clinton che, quando lui e Al Gore nel 1992 parlavano di information superhighways , pensavo delirassero. Invece - sembra incredibile - per una volta la politica ci aveva preso.
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che la forza sia con voi!
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Dunque da ieri sera Pierluigi Bersani - nato a Bettola (Piacenza) il 29 settembre del '51 - è il nuovo segretario del PD. E, a scanso di equivoci meglio chiarirlo subito, da ieri sera Bersani è anche il MIO segretario, nonostante io abbia votato Dario Franceschini. Ha vinto le elezioni primarie e la sua leadership deve essere riconosciuta da tutti. E ora?
Ora meglio cominciare a preoccuparsi non tanto dei distacchi percentuali (pure importanti) tra i 3 candidati, quanto piuttosto di quello che ci separa dal governo. L'avversario non era Franceschini, Bersani o Marino (anche se penso che in tanti non l'abbiano capito) né si trattava di decidere il futuro amministrativo delle città e dei comuni dove il centrosinistra governa (siamo davvero talmente incoscienti da voler chiudere esperienze amministrative in qualcuna delle - pochisisme - realtà locali dove ancora governiamo?). Il nostro avversario è un governo ed una coalizione di centrodestra che qualche scricchiolio comincia a patirlo in attesa di capire quali conseguenze (perché io credo ce ne saranno) vi saranno con la defenestrazione di Galan.
A vincere, comunque, è stato ancora una volta il metodo delle primarie (se sarà confermato il dato dei 3 milioni di votanti, sono stati 500.000 in meno di quelli che andarono a votare nel 2007): lunghe file ai seggi, elettori pazientissimi, molte le persone anziane, non tantissimi i giovani. Almeno dal mio particolarissimo osservatorio di presidente di seggio. E' però hanno vinto le primarie. E su questo una qualche riflessione andrà fatta. Soprattutto sul rapporto tra iscritti ed elettori. Queste sono state primarie ibride: prima gli iscritti hanno individuato i candidati, poi gli elettori hanno scelto. Da un lato, dunque, apri indubbiamente il partito all'esterno ed il risultato dimostra la voglia che c'è ancora in questo Paese di partecipare e di scegliere. Dall'altro, però, rischi di "indebolire" la struttura partito rendendo meno forte il senso di militanza e appartenenza in chi, di fatto, indica soltanto ma non sceglie. Dubbvi, questi, che - immagino - saranno chiariti nelle prossime settimane.
E a Mira? A Mira la mozione Bersani vince all'assemblea nazionale mentre il tandem Franceschini/Serracchiani vince quella regionale. Con un dato che mi colpisce: il grande successo ottenuto dal candidato della mozione Marino, Felice Casson. Segno che è stato premiato il suo lavoro fatto in difesa della salute degli operai di Porto Marghera?Ma è da qui che si deve ripartire.
Che la forza sia con voi!
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PRIMARIE
25 OTTOBRE
Vieni a votare per l’elezione del Segretario Nazionale e per il Segretario Regionale del PD
"Sarete voi, il popolo delle primarie, a scegliere il 25
ottobre il segretario del Partito Democratico.
Sarete voi a decidere se dare un futuro alla storia che
abbiamo appena cominciato a vivere”.
Le schede sono 2:
la prima “azzurra” per scegliere il candidato a Segretario Nazionale del PD e i componenti dell’ Assemblea Nazionale.
la seconda “rosa” per scegliere il candidato a Segretario Regionale del PD e i componenti dell’ Assemblea Regionale.
Siti dove verranno insediati i Seggi nel Comune di Mira
PRIMARIE 25 OTTOBRE 2009
1
Borbiago
Circolo PD - via Malpaga, 81
sez. elettorali: 13,14,15,16
2
Dogaletto
Circolo PD - ex sede DS
Parte del 32
3
Malcontenta
Bocciofila – via Palada, 1
31 e parte del 32
4
Marano
Centro Civico
11,12
5
Mira Taglio - Mira Porte
Casa delle Associazioni – via Toti
1,2,3,4,5,6, 17,18,19,20,21,33,34
6
Oriago - Piazza Mercato
Gazebo Piazzetta Biblioteca Oriago e/o
ex Cinema Italia
22,23,24,25,26,27,28,29,30,35
7
Piazza Vecchia-Gambarare
Centro Anziani
7,8,9,10
POSSONO VOTARE TUTTI GLI ELETTORI DEL PD, ANCHE I NON ISCRITTI, SE MAGGIORI DI 16 ANNI SE RESIDENTI IN ITALIA (muniti di tessera elettorale e/o documento di identità) -
Seggi aperti dalle 7,00 alle 20,00
Che dire? ognuno ha un candidato nel cuore. Ma personalmente spero che da lunedi anziché preoccuparsi del divario percentuale tra l'uno e l'altro dei tre candidati, ci si preoccupi di quello che separa 'sto benedetto PD dal centrodestra.
Che la forza sia con voi!
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L'amico Alberto (Barina: non perdete la sua ultima produzione poetica, Azimuth) mi ha regalato uno dei lavori di Mario Castelnuovo, accompagnandolo da un gentilissimo biglietto in cui lo definisce un piccolo gioiellino di poesia....E' proprio vero!
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