venerdì 30 maggio 2008

NOTE SPARSE (e post lungo)

1) Uno spettacolo di teatro fisico, duro, massiccio, violento quasi (paoliniano verrebbe da dire). E' quello andato in scena ieri, venerdi, come ultimo dei 3 testi finalisti al 1° Festival del Teatro Amatoriale Raixe in scarsea. Quarantoto 'a republica dei mati di Roberto Cuppone e interpretato da Gigi Mardegan è un incredibile viaggio nel post '48, nelle stragi nazifasciste e in quella che a tutti gli effetti fu guerra civile anche se di liberazione (ricordo personale: durante il mio 1° dei due esami di storia contemporanea - 1992 - a lungo discussi col mio docente se fosse corretto, com'io penso, definire quel che accadde alla fine della 2^ guerra mondiale, una guerra civile; segno che davvero il tempo - e la memoria - stenta a sedimentarsi e a diventare oggetto di studio storico senza preconcetti ideologici). Il protagonista è un mato de guera che, all'indomani delle prime elezioni democratiche, si ritrova a parlare con un figlio che non sapeva di avere. E a quel bimbo, che non compare mai in scena, regala ciò che - credo - di più prezioso un padre possa regalare ai suoi figli: la memoria.
L'appuntamento, a questo punto, è per domani, sabato, alle 21 con la serata di premiazione e lo spettacolo di Titino Carrara, Strada Carrara.
Raixe in scarsea ha avuto ottime recensioni sulla stampa (oggi, in particolare, ne Il Corriere del Veneto - qui sotto il link all'articolo) e buoni consensi di pubblico. Stiamo già organizzando la seconda edizione dove particolare attenzione dovremo prestarla alla diffusione del materiale promozionale.
rai2.pdf
2) Stamani ho compiuto un gesto per me abituale, sono andato all'edicola per acquistare i quotidiani (solitamente Corriere, Repubblica ed un giornale locale cui sono legato da affetto avendovi collaborato per più e più anni ancora). Ebbene: uscendo, tra le mani mi sono trovato circa 2 kg di carta! Ormai solo al lunedì vi è la speranza che acquistando un quotidiano, riceviamo quel che vogliamo e cioè, per l'appunto, un...quotidiano! Gli altri giorni ci si perde tra magazine, inserti, libri, dvd, enciclopedie, etc.etc.
3) E' week end lungo...dove andare? Vi do un suggerimento: visitate la Cattedrale di Sarsina (città che, sia detto per inciso, diede i natali a Plauto, commediografo), tra Cesena e San Marino, che giusto quest'anno compie 1000 anni! Da vedere (oltre per l'appunto alla cattedrale) il museo archeologico e - specie se avete bambini - le marmitte dei giganti.
4) Di raixe in scarsea abbiamo detto, vorrei ricordarvi che domenica, alle 11, si inaugura la personale di Guglielmo Barbetti, vincitore dell'ultima edizione del Concorso regionale Beppi Spolaor.
Per tutti quelli che....sono disperatamente legati a ricordi, emozioni, sentimenti....







A E.M.

Non amo

i bossi e i ligustri

dolce m'è invece

il riposare

all'ombra di antica quercia

in attesa

del tuo ritrovarmi.

(D.M)

mercoledì 28 maggio 2008

LETTERA

Dal sito di Radio Base, ho tratto la lettera che pubblico qui sotto... vi invito a leggerla con attenzione e - se lo ritenete opportuno - di inviarla a chiunque vogliate....

Che la forza sia con voi...





Appello alla solidarietà al Nord est: una lettera di una cittadina di Chiaiano che vive a abita nel Veneto
27-05-08
Ciao a tutte...io sono nata a Napoli, quartiere Stella (la Sanità) e sono cresciuta a Chiaiano. Se qualcuno di voi ha visto i reportage su Chiaiano, avrà visto le campagne e le ciliegie che raccoglievo con mio padre per portarle al mercato. A Chiaiano vivono ancora mamma e i miei 2 fratelli con le loro famiglie:papà è morto 8 anni fa. Tu Katia sei venuta a Chiaiano, ti ricordi? Hai conosciuto la mia famiglia...non siamo camorristi!!!! Anche tu Chiara sai che non siamo terroni analfabeti.Mio padre non c'è più e ho pensato a lui tantissimo in questi giorni......mi sono detta meglio che sia morto perchè adesso vedrebbe lo scempio dei 2 figli che finalmenente hanno comprato casa a Chiaiano a pochi metri dalle cave. Vedrebbe un figlio poliziotto che non può partecipare alla protesta e l'altro sulle barricate. Mio padre non ci crederebbe a vedere mio fratello sulle baricate, lui è uno che non superava i 50 Km/h sull'autostrada e lo prendevamo in giro perchè era un fifone. Ma questa storia parte da dentro di ognuno di noi, ci cambia e ci fa ritrovare. Voglio dirvi che Chiaiano ora è più vicina al centro della città grazie alla metropolitana. Ti ricordi Franca Piazza Dante? ora da Chiaiano ci si impiega 11 minuti. Ma Chiaiano resta una realtà prevalentemente contadina, con una sagra della ciliegia a fine maggio che richiama tantissima gente. Chiaiano si sviluppa su per la collina della selva, nel bosco in mezzo al quale sorge la cava che nel dopo guerra è stata sfruttata per la ricostruzione.....da bambini andavamo per funghi e arrivavamo sui bordi terrorrizzati. Da Chiaiano si arriva al polo ospedaliero in 5 min. con la metro. A 500 mt dalla cava sorgono Cotugno, Monaldi, Pascale e Cardarelli vale a dire i più importanti ospedali della città, il Cardarelli è l'ospedale più importante di tutto il sud. L'eremo dei Camaldoli è nella selva antistante le cave. Il 26/05/07, un anno fa, con mio marito e le bambine sono tornata a Chiaiano per la Prima Comunione di mio nipote. Appena entrati a Napoli abbiamo cominciato a vedere i cumuli di spazzatura...io ero incredula. Una cosa è sentire parlare, un'altra è verificare. Litigavo con mio marito per le sue battuttacce sulla mia città....Per il pranzo mio fratello era riuscito a prenotare in un ristorante in una zona "pulita". Un anno fa nessuno sapeva dei "piani" sulle cave. Il 27/04/08, cioè un mese fa, sono ritornata a Napoli per il battesimo dell'ultimo nato della famiglia: ancora tanta, tanta spazzatura, nonostante De gennaro. Ma c'era qualcosa di nuovo: il progetto di fare della cava il sito di scarico di tutta la monnezza di Napoli, come a dire "fino ad ora avevate la monnezza per le strade, ora ve la mettiamo sotto il letto".Scrivo a Voi perchè siete donne in gamba, intelligenti: il mio è uno sfogo dettato dalla voglia di dire la verità, di farmi credere. Due di Voi sono venete e tanti veneti in questi giorni mi dicono con ironia "ma perchè fate casinio???, che c'è di male a fare una discarica??? siete i soliti terroni!" Non è il caso Vostro amiche mie ...lo so! Ma, vedete, i napoletani e, ancor prima i chiaianesi, vogliono la discarica, anche a CHIAIANO ma deve essere un sito di compostaggio dell'umido perchè la cava è di tufo e sotto c'è una falda acquifera e può essere utilizzata soltanto per una forma di trattamento dell'umido, GUAI a RIVERSARCI DI TUTTO, rischio avvelenamento come a Pianura, casi di tumore e malformazioni. Ecco perchè la gente protesta, sa che nel mezzogiorno d'italia, che a Napoli, a Chiaiano le cose vengono fatte a schifio. Sa che se Berlusconi dice "saranno costruiti 4 inceneritori": per i napoletani, i campani i meridionali significa che di quei 4 forse ne saranno ultimati 2 ed entrerà in funzione 1 perchè il bussiness dei soldi pubblici al sud è il grande gioco dei prestigiatori della mafia-politica. A Chiaiano si protesta perchè si sa che se sarà fatta la discarica nessuno saprà cosa ci mettono dentro.Qui vorrei farvi notare un particolare: la nuova legge prevede che i siti stoccaggio rifiuti diventino siti militari e che rientrino nel segreto di stato:. Chi svela il segreto rischia 5 anni di galera. Domanda: come faranno i sindaci a garantire trasparenza ai cittadini? dove va a finire il diritto alla salute sancito dalla nostra costituzione e dalla carta delle N.U.? I "terroni", i "camorristi", i "facinorosi" (come ci ha definito il ministro Maroni, gentile visto che è un leghista poteva andarci peggio) la "gentaglia" di Chiaiano questo lo ha capito, come pure ha capito che non si può dialogare con una pistola puntata all tempia.Quanto alla stampa ufficiale....beh con un premier che detiene il potere dell'informazione cosa vuoi sperare di sapere la verità!?!La verità è che siamo a maggio e a Chiaiano le parrocchie la sera sono piene di gente, soprattutto donne, per il fioretto di maggio alla Madonna, la verità è che quelle donne, molte mie amiche, vicine, cugine, parenti vanno sulle barricate dopo la messa e si siedono a terra. E' cosi' che hanno aspettato le forze dell'ordine, sedute a terra e gli uomini dietro con le mani alzate la sera del 23 maggio quando la polizia, i carabinieri hanno caricato donne vecchi e uomini con le mani alzate. Tra loro studenti, impiegati, insegnanti, contadini, disoccupati, operai.....mio fratello con il quale durante le elezioni ho litigato (anche con l'altro) perchè ha dato il voto convinto al PdL. Tanti, tantissimi voti da Chiaiano a Berlusconi. Per questo la protesta e fortissima, è popolare, è spontanea, è APARTITICA, è una protesta che nasce dal bisogno di far valere i propri diritti. Una protesta che vogliono far passare come camorristica e facinorosa. A Chiaiano stiamo protestando per tutti, per l'Italia. Chiaiano ha dimostrato che governo e opposizione è tutt'uno, da una parte i politici e dall'alltra la gente per questo su Chiaiano c'è censura e DISINFORMAZIONE. A NOI SERVE SOLO LA SOLIDARIETA' della gente come noi , come voi.
Pina



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SULLA CUCINA

Ho tra le mani un prezioso quanto curioso volume, edito da La Malcontenta, una piccola ma prolifica casa editrice (che stampa presso la Bertoncello artigrafiche di Cittadella che è sinonimo di qualità e raffinatezza), diretta dal dottor Ferigo Foscari, che - nella sua collana - disvela pagine importanti ancorché poco note della storia di Venezia (in catalogo, ad esempio, troviamo Le vite dei dogi di Marin Sanudo il giovane nell'edizione critica di Angela Caracciolo Aricò; I dispacci da Costantinopoli di Ferigo Foscari; la Promissione ducale di Francesco Foscari). Il volume che mi è stato consegnato ieri è la copia anastatica di un testo, del 1598, conservato nella Biblioteca Marciana di Venezia. Si intitola La singolare dottrina ed è di Domenico Romoli soprannominato Panunto. Il volume è una enciclopedia dell'arte culinaria suddivisa in 13 libri che trattano dell'enogastronomia a tutto tondo: ricette, menu, tecniche culinarie ma anche i rapporti tra padrone e dipendenti, consigli (ad esempio su quanto mangiare prima di dedicarsi all'attività fisica), suggerimenti (anche su quali cibi siano particolarmente..afrodisiaci). E' un opera di incredibile ricchezza e fascinazione. E adesso che siamo in piena Primavera (quasi estate a giudicare dall'afa odierna) e vien voglia - almeno a me - di carne alle braci, cotta in giardino insieme agli amici e accompagnata da un vino fresco e frizzante, vi regalo una ricetta, le Brasciole in più modi:
Pigliarete per far le brasciole la medesima coscia di vitella, et tagliatete fette nel modo che si è detto delle coppiette, ecetto, che queste han da esser più grosse, più corte et più larghe, ammaccatele poi con le coste dei coltelli (significa percuotere la carne per renderla più morbida) et da ogni bada (= lato) imbrattatele di sal pesto (sale fino) , pepe, et finocchio. Lasciatele star (marinare) l'una sopra l'altra un'hora, poi pigliate la graticola pulita et distendetevela sopra. Dopo farete (dopo preparerete) tante fettoline di lardo sottili, quanti sieno i pezzi delle brasciole, et mettasi una per pezzo di sopra, dategli buona bragia di sotto, et quando le vorrete rivolgere (girare sotto sopra) , levate la fettolina del lardo, et rivolgetela, ritornando il lardo di sopra, seguitando infino che saran cotte, mettetla in un piatto, con melangoli (sono gli aranci amari; se siete soliti farvi da voi le marmellate di arance vi consiglio di unire a quelle dolci un paio di arance amare in modo da inasprirne leggermente il sapore) tagliati di sopra, et sarà buone calde, et fredde.
Particolare curioso: Romoli è l'inventore della bruschetta e il volume è dedicato a... Michele Tramezzino!
Che la forza sia con voi...
P.S. Vi ricordo che stasera e domani sera, con inizio alle 21 ed ingresso libero, in Teatro andranno in scela gli ultimi due spettacoli selezionati dalla giuria nell'ambito del 1° Festival di Teatro Amatoriale, Raixe in scarsea. Mentre sabato, alle 21, sempre con ingresso libero ci sarà la serata di premiazione con lo spettacolo di Titino Carrara.
PP.SS. Ho avuto modo di dire che l'interismo è una fede, un dogma..e cioè qualcosa di inpiegabile, di irrazionale... via Mancini tocca a Mourinho....boh......
Per tutti quelli che..l'amore è solo amore..... :


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martedì 27 maggio 2008

CONCORSO















Piccolo concorso senza premi, ovvio... secondo voi da dove provengono queste due foto, scattate stamani?


Che la forza sia con voi...

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sabato 24 maggio 2008

venerdì 23 maggio 2008

WEEK END

Questi i principali appuntamenti del fine settimana.
Oggi, sabato, a Salzano, prima giornata del convegno Cultura Identità Territorio promosso fra gli altri dalla Fondazione di Venezia e dalle Amministrazioni Comunali di Riviera del Brenta e Miranese. Obiettivo del convegno è quello di aprire il dibattito sul rapporto tra sviluppo e cultura, coinvolgendo soprattutto gli amministratori locali, nella convinzione che non c’è autentica crescita sociale se non è culturale, oltre che economica. Ci si interrogherà se la costituzione di una Fondazione di Comunità possa realisticamente svolgere in quest’ambito un ruolo propulsivo. Sabato prossimo, a Dolo, la seconda ed ultima giornata dove pure io sarò fra i relatori.
Alle 17,30, invece, in Villa Widmann festeggeremo l'elezione al Senato della Repubblica della mia amica Franca Donaggio.
Stasera, alle 20,45 in Teatro Comunale ospiteremo il debutto di uno spettacolo organizzato dai gruppi della Parrocchia S. Nicolò di Mira che, alle 17, celebrerà anche l'annuale Festa della Famiglia.
Sempre oggi, a Malcontenta, nella storica villa palladiana di proprietà della famiglia Foscari, interessante iniziativa denominata Itinerario palladiano attraverso territori, ville, cucine, cantine e convivialità.
Domenica, dalle 11 fino alle 20, la 11^ edizione di Arte in Villa organizzata dal gruppo Forma&Colore. Quest'anno ci sarà una importante novità: abbiamo, infatti, deciso di "trasferire" questa importantissima rassegna d'arte lungo Riviera Silvio Trentin. Alle 11 inaugureremo ufficialmente la mostra. Non mancate!
P.S.: che ne pensate di avere, l'uno dietro l'altro, Natalino Balasso, Alessandro Bergonzoni, Paolo Rossi, Marina De Juli (allieva prediletta di Dario Fo e Franca Rame)? E magari preceduti da altrettanti spettacoli pensati per i bambini? Un sogno? Noooo. Vedrete! Quando? Presto, molto presto.
PP.SS.: vabbè, meglio dirlo... ieri mattina ho compiuto l'ennesimo sopralluogo nel Palazzo dei Leoni, provando l'illuminazione artificale, verificando l'intensità e la direzione della luminosità delle diverse lampade e controllando per l'ennesima volta l'altissima qualità del restauro degli affreschi, degli stucchi e dell'intero edificio. L'intervento di restauro è stato incredibilmente raffinato...e anche qui nel giro di una quindicina di giorni presenteremo ufficialmente il "Progetto Culturale Villa dei Leoni" (piccola anticipazione: nominerò un comitato scientifico internazionale)...ah, dimenticavo: Mira avrà restituito un affresco (che ornava una villa presente nel nostro territorio) del '700 e che ci era stato "tolto" all'inizio degli anni '70...di più non dico



Che la forza sia con voi....

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CIAO PAOLO



Paolo Giuntella aveva 61 anni. Cattolico democratico, scout, nel 1966 era a Firenze per aiutare quanti erano stati colpiti dall'alluvione. Inviato speciale RAI in Kosovo, salvò la vita ad un disabile che - all'interno di una abitazione in fiamme - rischiava di morire perché, per motivi etnici, nessuno voleva intervenire. E' stato un giornalista quirinalista, inviato - cioé - presso la Presidenza della Repubblica ove è rimasto in servizio fino all'ultimo. Se ne è andato per quel che tanti chiamano una brutta malattia o un male incurabile ma che lui invece chiamava più semplicemente cancro.
Al solito...ciao Paolo e ti sia lieve la terra...
Che la forza sia con voi

giovedì 22 maggio 2008

DELLA FEDE

Avevo uno zio prete. Prete - operaio e dunque certamente "inviso" alle gerarchie ecclesiastiche poco propense a sostenere chi davvero si faceva portatore di una autentica pastorale sociale a favore dei più deboli, degli emarginati, dei senza terra del mondo. Durante la settimana lavorava come tutti (e viveva del proprio stipendio rifiutando quel che si chiama sostentamento del clero e che proviene, in parte, dai frutti dell'8 per mille), il week end tornava nella parrocchia di cui era amministratore (chiamarlo "parroco" era troppo anche per i vescovi più illuminati; e a me faceva ridere pensando alla contraddizione che vive chi avendo fatto esplicito voto di povertà - autentica, vissuta - si trova nominato "amministratore"). Durante la settimana viveva ad Oriago, assieme ad un fratello in una zona che è ancora campagna. Ieri sera ho dormito nel suo letto. E mi è accaduta una cosa strana. Nella stanza vi è ancora la sua ampia biblioteca dalla quale, periodicamente, tolgo volumi che dopo aver catalogato affido alle mani amorevoli degli amici di Esodo. I quali si stanno cimentando nell'ardua impresa di ricostruire la figura spirituale, intellettuale e culturale di mio zio. Ardua, giacché don Gigi ha scritto davvero poco. Al contrario di me che, invece, scriverei sempre e ovunque (i miei cassetti sono pieni di poesie, racconti, esercizi di stile come li avrebbe chiamati Raymond Queneau). Ho cominciato a cercare qualcosa da leggere, indeciso tra un saggio sulla Teologia della Liberazione e un racconto di viaggio nel Nicaragua (giusto per dire....), quando quasi inconsciamente sono stato attirato da un piccolo volume, di meno di 130 pagine. E' stato pubblicato dalle Edizioni Paoline nel 1990. Si intitola Il diavolo sul Pinnacolo ed è stato scritto da David Maria Turoldo. In questo trattato - breve, Turoldo commenta a par suo il brano evangelico delle tentazioni di Cristo. Ho deciso di parlarne perché vi ho trovato la più bella risposta che ho mai sentito pronunciare alla domanda: perché credi?
Scrive infatti Turoldo:
Io l'ho confessato con tutta la mia vita: io gli
ho creduto (a Cristo ndr) anche perché è stato tentato. Tentato alla pari di me,
tentato come tutti, sotto l'assalto delle eterne domande circa i sensi, circa
l'intelligenza, e circa lo spirito. Come tutti.
E anche un altro passaggio mi ha colpito, e molto. Questo:
Là dove c'è Dio, lì c'è il suo contrario; dove c'é il bene, non può non esserci
il male. (:::) Così è l'uomo: nessuno che sappia cosa porta nell'oscurità del
sangue, chi abiti l'abisso del suo cuore (...)
Che la forza sia con voi...


mercoledì 21 maggio 2008

VIAGGI

Immagino che leggendo taluni post, si sia compreso come in me viva sempre e comunque l'idea del "viaggio". Viaggio certamente metaforico ma anche, e soprattutto, fisico. Viaggio dell'anima ma anche del corpo. E dunque come in me l'idea della "strada" sia una idea fissa. Ho letto e riletto On the road di Jack Kerouac e forse è stata la prima (e unica) volta in cui non ho rimpianto di non conoscere l'inglese. Giacché l'ho letto nella magistrale traduzione che ne ha fatto Nanda Pivano. Forse, chissà, questo tema mi appartiene perché in me, come - credo - in tutti gli uomini, vi sia ancora traccia di quell' eterno bambinone che ci spinge, ci stimola, ci riempie il corpo e la mente della sete d'avventura. Così ho anche io dei luoghi in cui prima o poi, necessariamente, dovrò andare. Fosse l'ultima cosa che farò, ma ci devo andare. Su tutti vi è Lei, la Strada (certo con la S maiuscola). Ovvero: la mitica Route 66, la strada che collega Chicago a Los Angeles. E che non è una strada ma un mito. Sì, un mito nato durante gli anni della Grande Depressione quando in migliaia abbandonavano gli stati dell'Est per raggiungere la terra dove il grano si mieteva tre volte l'anno, la California (e allora non c'erano le Baywatch che, a dir la verità, non ci sono in realtà nemmeno ora almeno a giudicare da quel che un mio amico mi ha detto...). E' una strada lunga tremila miglia, che attraversa due deserti e otto stati. Ed è una vecchia signora. E come tutte le vecchie signore è ancora affascinante ed in grado di sedurti e ti entra dentro le viscere talmente tanto che non riesci a dimenticarla più. Perché hanno cercato in tutti i modi di cancellarla. Gli hanno, persino, costruito accanto una autostrada come solo in America riescono a fare: con 8 corsie, grande, gigantesca. Ma lei continua ad esserci. Magari nascosta o cancellata per qualche chilometro. Ma se sei davvero motivato riesci a torvarla. Sempre e comunque. Perché lei è dentro di te. Per chiunque, eterno bambino con la voglia sempre e comunque di avere un cuore che batte d'emozione e d'amore, la route 66 non è una strada ma...LA STRADA.
A proposito: oramai quasi 20 anni fa mamma Rai (se non erro, in occasione delle Colombiadi) mandò in onda un bellissimo documentario dedicato alla Route 66...qualcuno ne sa qualcosa?
Che la forza sia con voi...

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martedì 20 maggio 2008

DELLA MORTE

Per quanti hanno la grazia della fede - quella "matura" e cioè fatta di dubbi, di interrogativi ma anche della serena accettazione della limitatezza della razionalità umana - la dimensione corporea che è temporalmente definita, è un involucro (San Paolo raccomanda di trattare il proprio corpo come fosse tempio dello Spirito) che la morte terrena spezza per liberare la vera essenza umana e affidarla alla vita senza tempo. Il concetto di morte per la teologia cristiana, seppure abbruttito da queste mie semplificazioni, sta tutta in questa verità rivelata: noi saremo come Egli è. E però quando la morte ti tocca da vicino, riguarda te e la tua famiglia, l'unica consolazione che riesci a trovare non è nella teologia (nè in quella della compassione né in quella della morte) ma nelle lacrime. E se ci pensi bene sono le stesse lacrime che rivelano la natura umana del Cristo, di colui che piange nell'apprendere della morte dell'amico Lazzaro, di colui che grida al Padre la propria rabbia di fronte al Calvario che si sta consumando.
Ciao e ti sia lieve la terra...
Che la forza sia con tutti quelli che ti hanno amato.


lunedì 19 maggio 2008

SOTTOVOCE

Se fosse ancora al mondo, cosa avrebbe scritto oggi Gianni Brera da San Zenone al Po? Colui che aveva penna lieve e umorismo lombardo, che in una parola era capace di definire il carattere e la personalità di un campione, che ha dato dignità di letteratura al giornalismo sportivo cosa avrebbe detto, oggi, di quel che è accaduto nemmeno 24 ore fa? Colui per il quale Rivera non era Rivera ma l'abatino, e Riva era Rombo di tuono; ebbene: colui che inventò il termine libero per indicare quel difensore che non aveva precisi compiti di marcatura, cosa avrebbe scritto ieri, 18 maggio 2008, di Zlatan Ibrahimovic, famiglia bosniaca e svedese di nascita? Cosa avrebbe scritto di questo ragazzo di 27 anni che, ieri pomeriggio, dopo più di 50 giorni di riposo forzato, ha preso in mano l'Inter segnando (uccellando avrebbe scritto, col toscano serrato tra i denti, Brera) 2 gol 2 ad un Parma che, fino a quel momento, ci aveva fermati e togliendo definitivamente alla Roma qualunque speranza di scudetto? Io per me non ho dubbi: Ibrahimovic è semplicemente l'imperatore. Punto e basta. E' stato 16° scudetto. E, al solito, ha ragione Beppe Svergnini, uno che degli interismi se ne intende e che oggi sul Corriere scrive:
Se l'interismo è una forma di allenamento alla vita,
nell'ultimo mese - un derby da dimenticare, punti buttati, rigori sbagliati - ci
siamo allenati benissimo. Se il tifo calcistico è un esercizio di gestione
dell'ansia, siamo gestori professionali. Se il calcio è un romanzo popolare,
questo finale è stato scritto da qualcuno che se ne intende (...) Alla fine
avevamo un pomeriggio di pioggia da ricordare, una bottiglia da stappare, e una
bandiera da esporre. Niente più polvere: oramai prende aria ogni
anno.
Che dire? Nulla se non qualche sfottio. Verso chi?
Beh, innanzittutto un grosso tiè agli juventini : come mai senza Moggi non vincete più? Mistero.
Doppio tiè ai milanisti: uè cugini, a - 21 ma che freddo fa?
Triplo tiè a Galliani: ma come si fa a dire non baratterei i nostri trofei 2007 con i loro due scudetti?
Certo tutto sarebbe stato ancora più dolce se i 21 punti di vantaggio nerazzurro sui rossoneri, fossero stati gli stessi del PD sul PDL ma che ci volete fare...c'est la vie e noi (del PD intendo) Ibrahimovic non l'avevamo. Che la forza sia con voi....
Sabato alle 16 ho presenziato alla cerimonia di premiazione del 9° concorso di poesia organizzato dal G.S. Voga Riviera del Brenta. Sono stato davvero orgoglioso di vedere 3 studenti delle nostre scuole medie venire premiati, bravi davvero! Ed è stato bello e interessante conversare per più di un'ora sulla poesia, sul senso del poetare, sulla tecnica del poetare. Così come mi sono commosso nel sentire l'accorato ritratto che il presidente Zamattio ha fatto di Mario Stefani, veneziano e che considero uno dei massimi poeti del nostro paese. Poeta delicato, dall'animo sensibile e per ciò stesso fragile. Poeta innamorato del mondo. Mi piace pensarlo, talmente innamorato da decidere che l'ultima sua poesia fosse, nel gesto estremo, supremo atto d'amore.
Domenica alle 18, a Borbiago, abbiamo inaugurato - invece - il restaurato capitello che contiene il pozzo ove, nel 1300, la tradizione popolare ricorda l'apparizione della Madonna.
Alle 18, 30, invece, una telefonata. Simile ad un'altra ricevuta giovedi sera. Allora venivo avvertito dell'incidente mortale in cui hanno perso la vita due donne. Ieri, invece, degli allagamenti. Ancora, di nuovo, dopo quel maledetto 26 settembre. E lasci tutto, pigli l'auto e vai a vedere cosa è successo. E ti scaricano addosso rabbia, frustrazione, delusione. E tu accetti. Non perché sei afflitto da masochismo, ma perché sai che anche questo è un tuo compito. E talvolta, però, davvero quando torni a casa ti vien voglia di mandare al diavolo tutto e tutti.


sabato 17 maggio 2008

BUON WEEK END



Che la forza sia con voi....

giovedì 15 maggio 2008

SUL RAZZISMO

Oggi ho ricevuto, via mail, una riflessione di Marie Ohanesian, una nostra concittadina americana di nascita, membro dell'esecutivo mirese del PD. Ho deciso di pubblicarla perché ciò che in esso vi è raccontato, vale più di mille parole...Se avete figli, magari adolescenti, leggetelo insieme a loro, discutetelo perché l'ignoranza coltiva l'odio.

Al Coordinatore Comunale di Mira
Partito Democratico Gabriele Bolzoni

Alla Senatrice del Veneto-Partito Democratico Franca Donaggio

Al Sindaco - Comune di Mira Michele Carpinetti

All’Assessore dei Diritti di Cittadinanza-
Politiche per l’Immigrazione Margherita Gasparini

Al Presidente della Commissione Diritti - Politiche Sociali
Comune di Mira Maurizio Di Pino

Ai membri del Coordinamento Comunale
Partito Democratico



Argomento: I recenti, crescenti episodi di attacchi “razzisti” in Italia e
nel nostro territorio


Mi sento in dovere, da semplice cittadina, da membro dell’Esecutivo del PD-Mira e da responsabile della neo-formata Commissione PD Mira sull’Immigrazione, di sollecitare una pubblica
risposta da parte di tutte le istituzioni sopra elencate, denunciando le
aggressioni, oramai quotidiane, contro gli immigrati. Questi episodi non
sono lontani da casa nostra. Martedì pomeriggio alle ore 14.00 alla
stazione di Mestre, mia figlia di 14 anni tornando a casa da scuola, ha
testimoniato un terrificante episodio dove due giovani uomini, con i capelli
tagliati a pelo e con il simbolo nazista inciso/disegnato in testa, prendevano a
calci una donna di origine africana seduta con il suo bambino neonato in braccio
chiedendo “la carità”. Per fortuna le persone presenti, dopo lo shock
iniziale, hanno fatto di tutto per bloccare l’incidente, ed hanno chiamato i
Carabinieri, non conosco tuttavia la conclusione dell’episodio.

Ritengo preoccupante il quasi silenzio dalla parte politica di
sinistra. Resta a noi vocalizzare il nostro dissenso pubblicamente e
formalmente, nella sede del partito e del comune. Per non permetterle
comportamenti sociali inaccettabili, e lasciando così aperta la strada ad altri
episodi rischiando di tornare indietro 60
anni.


In conclusione chiedo uno spazio, anche se
non nell’ordine del giorno, per discuterne con tutti venerdì sera prima della
conclusione del coordinamento comunale.

Sinceri
Saluti,



Marie Ohanesian
Membro Esecutivo
PD-Mira
15 maggio 2008

Che la forza sia con voi...



mercoledì 14 maggio 2008

STRANI INCONTRI ovvero QUAL E IL DESIDERIO PIU GRANDE DI UN BAMBINO?

1) Stanotte ho passato una notte difficile. Di quelle notti che ti giri e rigiri nel letto e non riesci a pigliar sonno. E ti assale (almeno a me capita cosi) persino una sostanziale pigrizia che ti porta a startene sdraiato senza nemmeno avere la voglia di prendere un libro e trascorrere le ore in compagnia di pagine che hanno sempre qualcosa da insegnarti (perché un libro, qualunque libro, ha sempre da insegnarti qualcosa a patto tu lo voglia stare ad ascoltare). Stamani, dunque, alle 7 ero già in auto verso un angolo di quiete che da tempo sono solito frequentare quando ho bisogno di starmene un pò per conto mio. Niente di paradisiaco, tutt'altro: il luogo scelto, infatti, è Fusina. E però di mattina presto lo spettacolo che ti si disvela agli occhi è davvero unico: Venezia sullo sfondo sembra così vicina da poterla toccare, e le isole sulla sua destra sembrano macchie dorate colpite dai raggi di un'alba che si fa via via sempre più prepotente. Oggi poi è sceso da uno dei primi vaporetti un personaggio eccentrico, coi capelli bianchi arruffati, una camicia bianca finemente lavorata ed una custodia sottobraccio. Eravamo solo noi due. I gabbiani si libravano in cielo e sembravano gareggiare con stormi di rondini in cerca degli insetti mattutini. Lui mi ha guardato, mi ha sorriso, mi ha chiesto una sigaretta. E poi, senza dire nulla, ha estratto un clarinetto dalla custodia ed ha iniziato a suonare. Una melodia struggente, bellissima. Per un istante mi è sembrato che tutto, persino gabbiani e rondini, si fermasse rapito dall'estasi di quelle note. Il tutto è durato una manciata di minuti. Poi, sempre senza dire nulla, ha riposto il clarinetto nella custodia e se ne è andato.
Grazie amico sconosciuto per questo momento di poesia.
2) Ieri pomeriggio, in Teatro, c'è stata la prima riunione operativa con gli insegnanti per definire la stagione teatrale 2008/2009 riservata alle scuole. Mi ha colpito molto una riflessione di Carlo Presotto che, motivando la scelta di presentare uno spettacolo teatrale per le elementari dedicato alla filosofia, diceva che per un bambino il desiderio più grande è quello di non fare domande banali. E' proprio vero. E mi chiedo: se le domande dei bambini sono intelligenti (perché lo sono, sempre e comunque), le risposte di noi grandi sono sempre così cretine?
Che la forza sia con voi



Appello veloce, veloce: per favore giù le mani dalle pagelle. Ohhh, che siamo matti? Cos'è 'sta storia che le vogliono dare solo via telematica? Ma volete mettere la gioia nel leggere sex (non pensate male, è SEI scritto in questo modo perché non si possa alterare e diventare sette; io ci avevo provato ma con la scritta sex non c'è verso, impossibile modificare nulla) in qualche materia e l'incazzatura profonda perché quella del primo banco, quella che ci stava con tutti tranne che con te (A. Venditti), al solito ha il massimo dei voti ovunque? La gioia profonda di ritrovarle (come è capitato a me un pò di tempo fa) dopo decenni e scoprire che, stranamente, quel 5 in latino te lo eri proprio dimenticato.....


lunedì 12 maggio 2008

QUANDO GIRANO, GIRANO

Confesso che sono un politico atipico. E che ho la sensazione, più il tempo passa, che molte delle mie dichiarazioni su questo spazio virtuale ..come dire? Non mi faranno fare una gran carriera. Poco male. Meglio: e chissenefrega! Quando girano, girano.... E a me girano. Eccome se girano!

Ho appena terminato di parlare col mio amico Andrea Causin. Le ragioni della telefonata le potete trovare qui. Che dire? Ben strano davvero quel partito in cui perse, e pesantemente, le elezioni, l'unica autocritica che si fa è quella di azzerare...l'esecutivo nazionale composto quasi interamente da giovani! Che poi significa fallimento di un disegno, di un progetto politico. Di una vision: il "si può fare" che parta finalmente da una generazione nuova, con idee nuove, con mentalità diverse. Questo ci avevano detto. Questo avevamo immediatamente concretizzato. A meno che non sia quel che dalle mie parti si dice usando una espressione dialettale che più o meno vale ocio che a me scampa. Abbiamo perso? Colpa dell'Esecutivo. Non, che so, del segretario nazionale (Boselli? Dimesso; Bertinotti? Dimesso), non delle liste, non della nostra incapacità di comprendere i problemi irrisolti. Toh, magari avessero detto: abbiamo perso le elezioni politiche per colpa dell'assessore alla cultura del Comune di Mira. Ed io mi sarei immolato sull'altare della Patria. Ed invece...azzeramento dell'esecutivo nazionale e sua sostituzione con 10 big (big? Dopo aver perso le elezioni; essersi fermati al 33% su scala nazionale esistono ancora i big?) più un governo ombra. Speremo no'l sia dee ombre scrivevo qualche settimana fa. E così mentre Berlusconi piazza 3 ministri veneti 3, e tutti e 3 con gli controzebedei ( e vedrete se Zaia non sarà una sorpresa) noi chi indichiamo a rappresentare gli interessi del Nord? La Mariapia Garavaglia (e Andrea Martella). Cioè un Cavaliere di Gran Croce (ohibò....ci sono pure questi) che è stata ministra nel 1994 (governo Ciampi) e vicesindaco di Roma con Walter Veltroni sindaco. Inciso detto senza cattiveria: il Veltroni bis, sia chiaro..cioè quello che ha sgomberato l'ufficio per far sedere Gianni Alemanno. E chi farebbe parte di questi 10 big? Ma soprattutto come sono stati scelti: televoto? schede? votazione online? Primarie? (Ci hanno scassato tutto e di più con 'ste primarie...fra poco le faremo anche per scegliere le assemblee di condominio, dico: potevamo farle per scegliere i 10 big no?!). No. Niente male vero? E così mentre persino Giancarlo Galan (dico: Giancarlo Galan) mostra, nella sua ultima fatica letteraria, di interrogarsi su cosa fare per non lasciare il Veneto in mano leghista e si piglia pure qualche querela da suoi colleghi di partito, noi introduciamo il concetto della rappresentanza all'incontrario...vale a dire: non contano i voti ottenuti, non contano quanti mercati ti sei fatto, quanti chilometri tu abbia percorso..no: conta che qualcuno ti giudichi un big. Se non ricordo male, c'era un tempo in cui, a Sanremo, chi vinceva il girone delle nuove proposte accedeva di diritto a quello dei big (non so se la regola valga ancora, non frequento molto 'sta roba)...bene: noi manco questo diritto abbiamo preservato!

Nemmeno il tesseramento abbiamo fatto. Così ci hanno tolto pure la soddisfazione di fare uno di quei gesti che poi ci costruisci su anche qualche articolo di giornale, da mostrare magari ai tuoi nipoti. Chessò: riconsegnarle, bruciarle, scambiarle con qualcuna di Rifondazione o, tiè, dell'UDC!. Niente. Manco questo!
L'11 aprile 2008 Veltroni dichiarava a Repubblica: "'Abbiamo chiuso con la sinistra radicale e abbiamo riempito le piazze e sono tornati i giovani: la gente vuole una sfida realistica e non ideologica''. Già saranno pure tornati ma noi facciamo di tutto perché se ne tornino presto a casa.

E la questione della parità di genere? Ma vi rendete conto che, proporzionalmente, nella giunta di Mira ci sono più donne che negli organismi dirigenti del PD! Nell'esecutivo ci sono 3 donne su 13 membri; nel governo ombra 10 su 27!





Qui altro che Tex Willer, Paperinik ci vuole!



Che la forza sia con voi!



E continuiamo con Guccini. Perchè? Perché mi giranooooo




ESPERIENZA MISTICA


Non è solo la qualità del cibo. La differenza che passa tra un ristorante medio e l'eccellenza culinaria, spesso, è data anche dai particolari. Quelli che agli occhi di commensali inesperti dicono poco o nulla ma che invece disvelano, solo a coloro che sono disposti ad ascoltarli, una filosofia che è dell'ospitalità, dell'accoglienza, della raffinatezza. Venerdi sera, insieme ad un gruppo di amici (tra cui il Direttore Artistico del nostro Teatro, Carlo Presotto, e i responsabili regionali della Federazione Italiana Teatro Amatoriale) sono stato ospite de La Vecia Brenta, gestita da Raffele Girotto (con me nella foto) e dal fratello. Già di per sè trascorrere qualche ora a tavola discorrendo di teatro, mi pare piacere sublime. Farlo poi affidandoti alle sapienti mani di Raffaele è un piacere assoluto. Perché Raffaele è un filosofo, un teoreta ed un esteta dell'enogastronomia: già docente all'Università di Udine ama moltissimo la rivistazione della nobile arte culinaria veneta. I particolari, si diceva. Come il fatto che, lui e i suoi collaboratori, ti accolgono sulla soglia stringendoti la mano e presentandosi: non sei un "cliente" ma ospite a casa loro. E quando ti siedi, gli occhi sono rapiti dai cestini di pane rigorosamente fatto da loro: pane carasau, panetti speziati, grissoni al nero di seppia o, addirittura, spolverati di cioccolata (semplicemente divini). Sapendo il mio amore per il "crudo" l'antipasto consisteva in filetti di salmone e tonno, cozze e capesante, tutto aromatizzato. Ed un gigantesco piatto di gamberoni aromatizzati in acqua di cipolla. Le "differenze gustative" (alcuni hanno preferito l'antipasto cotto) si sono ricongiunte davanti ad un piatto di schie e polenta e ad una insalatina mista e zenzero (crudo è straordinario) con gamberi. Due i primi: gnocchi ma soprattutto un risotto con capetonde, autentica raffinatezza e particolarità giacché non è frequente (tutt'altro) assaggiare questo prodotto del nostro mare. Il secondo è stato un piatto nobile della tradizione veneta: una frittura di moeche e polenta.
I particolari, si diceva. Come il dessert dove ciascuno aveva quattro dolci: una crostata, una mousse, una crema catalana ed una mousse di cioccolato.
I particolari. Come il caffè accompagnato da una scheda illustrativa del tipo di miscela che ti veniva proposta. A me è toccato il Santo Domingo Pacadulce triple A. Davvero importante anche la vetrina dei liquori. Qui tutti abbiamo concordato su un wisky torbato, un Laphroaig invecchiato 15 anni. Prima di lasciarci, abbiamo ascoltato letteralmente rapiti Raffele raccontarci dell'autentico modo di preparare il Baccalà mantecato per il quale vi rinvio, però, al saggio che ha scritto all'interno del pamphlet Nelle cucine di Palladio a cura di Giuseppe Barbieri.
Che la forza sia con voi....
P.S. Nino non aver paura di tirare un calcio di rigore, non è da questi particolari che si giudica un calciatore... al Marco "gladiatore" Matterazzi perdono tutto, ma proprio tutto...e però...
PP.SS.: quali sono le gioie della vita? Tante...partecipare da un interessante convegno sulla medicina alternativa cinese (come quello di sabato pomeriggio in villa Widmann), andare per mostre (come quella che ho inaugurato sabato sera e che segna la conclusione del Laboratorio di Pittura dell'Università Popolare di Borbiago), scarpinare in montagna, leggere un bel libro..ma anche... gattonare insieme ad un bimbo e ridere felici...come è capitato a me domenica sera e fra i due - il cucciolo d'uomo di 1 anno ed il quarantenne - credetemi, il più divertito era il secondo.....


venerdì 9 maggio 2008

LIBANO

Dicono che il Libano fosse uno paese straordinariamente bello e affascinante. Persino l'UNESCO ha riconosciuto a ben cinque siti libanesi il titolo di PATRIMONIO DELL'UMANITA. E' sempre stato un Paese che si è distinto per apertura mentale, livello culturale, modernità rispetto a tutti gli altri Stati del Medio Oriente. E' stato, però...giacché una infinita guerra "civile" (le virgolette ed il corsivo sono d'obbligo giacché cosa diavolo c'é di civile in una guerra?) ha distrutto tutto questo. Ed oggi quella guerra, in realtà mai conclusa, si ripresenta drammaticamente davanti ai nostri occhi e al nostro cuore....



Che la forza sia con tutte le donne e gli uomini di pace del mondo....

E per tutti noi che quando eravamo giovani (e cioè l'altro ieri) spesso questa canzone segnava l'inizio dei zompettamenti....




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FOLLIE D'AMORE

Stamattina, nel corso di una trasmissione radiofonica, ho ascoltato alcuni commenti al tema: quale è stata la pazzia più grande che avete fatto per amore? Ho scoperto un variegato elenco talvolta davvero particolare: telefonate nel luogo di lavoro, incontri ravvicinati con mariti/mogli gelosi/e, con suocere più o meno mancate, mazzi floreali che costano quasi come un'automobile. Penso che quando un sentimento così nobile come l'amore sia profondo, puro, sincero, non ci siano limiti per affermarlo e per realizzarlo. Mi piacerebbe sentire la vostra opinione al riguardo.
Questa riflesisone mi permette di parlarvi di un bell'incontro che ho fatto ieri sera. Durante una pausa del Consiglio Comunale, infatti, insieme all'amico Massimo Zuin - presidente di Mira Innovazione - siamo stati nell'Auditorium della Biblioteca Comunale di Oriago dove Maria Rita Parsi ha presentato il suo ultimo libro, Single per scelta - storie di donne libere e felici. Mi ha colpito molto l'incontro con questa donna: la sua semplicità, l'affabilità, la capacità di mettere ciascuno a proprio agio. Mi pare che il senso di questo libro stia nell'introduzione del suo intervento, laddove raccontando che il sottotitolo originale era storie di donne libere e FORTI, la Parsi sottolineava come oggi esista una nuova figura di donna che rinuncia alla presenza fissa di un uomo (visto come un accessorio) nella propria vita e che organizza la propria esistenza indipendentemente dalla presenza di un compagno/partner.
A dir la verità non è dello stesso avviso la collega assessora che, raccontandole di questo incontro, mi faceva notare che le donne sono single per scelta...degli altri....
Alcuni appuntamenti per questo week end:
1) Fabbriche aperte: sabato, dalle 10 alle 15, è possibile visitare lo stabilimento della Reckitt - Benkiser (ex Mira Lanza)
2) Oriente in Riviera: con la collaborazione dell'assessorato alla cultura del Comune di Mira, l'A.S. Fudoshin di Dolo, organizza in villa Widmann il 1° dei 5 week end di incontro con la cultura e la tradizione orientale. Il programma è davvero molto bello. Non ci saranno solo dimostrazioni di arti marziali ma per i bimbi corsi di origami e per i più grandi la cerimonia del tè ma, soprattutto, la dimostrazione dell'arte della pulitura della katana, la spada dei samurai. Connesso a questa iniziativa (che durerà sino al 5 giugno e che nei week end successivi si sposterà a Dolo e Stra) c'è anche un concorso fotografico intitolato I cinque elementi. Maggiori informazioni sul sito istituzionale del nostro comune
3) Mostra collettiva di pittura degli allievi dell'Università Popolare di Borbiago: si inaugura sabato sera alle 21 presso il Centro Civico di Borbiago alla presenza di Gabriella Niero, critico d'arte.
4) Bimbinbici: domenica 11 maggio, piazza San Nicolò, ore 9,45: biciclettata, esposizione di disegni e tante altre iniziative per tutti.
5) Festa dell'asparago bianco di Giare: domenica 11 maggio con inaugurazione alle 10,30
Che la forza sia con voi.....


giovedì 8 maggio 2008

NON E TARDI

No, non è mai troppo tardi per ricominciare...non è mai troppo tardi per stringere mani, accarezzare un volto, non è mai troppo tardi per guardarsi dentro e sentirsi vivi....
9 maggio 1978, trent'anni fa domani. All'interno di una Renault 4 rossa, parcheggiata in via Caetani e strategicamente collocata a metà strada tra via delle Botteghe Oscure (sede PCI) e Piazza del Gesù (sede DC), dopo una telefonata anonima venne rinvenuto il corpo senza vita dell'onorevole Aldo Moro, sequestrato 55 giorni prima da un commando delle Brigate Rosse. Domani, alle 18,30, presso la Chiesa di San Nicolò a Mira verra ricordata la figura dello statista con una Messa di suffragio. Io ci andrò: credo sia fondamentale non dimenticare.
Che la forza sia con voi....


martedì 6 maggio 2008

SASSI BRUSAI

Ecco le foto della arrampicata lungo la via ferrata dei Sassi Brusai, all'interno del comprensorio del Monte Grappa. Ferrata non semplicissima.



Il punto di partenza è in Val San Liberale, poco dopo Onè di Fonte. Con un dislivello complessivo di 1500 mt ed un tempo di percorrenza medio di circa 4 ore, si arriva in vetta dove ti si apre un panorama di rara bellezza. Tutto il pendio è disseminato dalle trincee scavate durante la !^ Guerra Mondiale.
La ferrata presenta un impegnativo camino iniziale ma il punto che personalmente preferisco in assoluto è il ponte tibetano (io in foto):



Si rientra alla base attraverso il sentiero n.153, lungo il quale cominciavano a farsi vedere i segni della Primavera.







Che la forza sia con voi....








CONSIDERAZIONI


LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DELLA CAMERA, ON. GIANFRANCO FINI


Egregio Presidente,

noi siamo avversari politici. Ho sempre pensato, però, che tra avversari sia indispensabile riconoscersi reciprocamente rispetto. Da quando poi, Ella è divenuto (anche con la, per me giustissima, astensione della mia parte politica) Presidente della Camera dei Deputati ho, nei suoi confronti, un profondo rispetto istituzionale. E però, Presidente lei ha sbagliato. Quanto accaduto a Verona non è meno grave di quelle bandiere israeliane bruciate a Torino, gesto - questo - insulso e vigliacco giacché, come ha detto il Presidente della Repubblica è "inamissibile negare la legittimità dello Stato di Israele". No. Non è meno grave. E non perché, come mi spiegava ieri sera Hani Al - Hayec (con me nella foto), sindaco palestinese di Beit Sabour, i bambini in Palestina disegnano pistole, cannoni e morte. E appartengono ad una generazione già perduta perché mai, purtroppo, quei disegni diventeranno disegni di fiori, di sorrisi, di mani che si incontrano. E non perché l'Ulivo in Palestina è simbolo sacro e la prima cosa che gli israeliani, durante le loro incursioni, fanno è quella di tagliare proprio questi alberi. E non perché riconoscono che Rabin è stato uomo di pace e per questo è stato ucciso. E non perché il mondo occidentale non vuole risolvere la questione palestinese. E non perché i palestinesi siano fatalisti (perché lo sono, sa Presidente?) e alla fine non possono che dire Insciallah. No, Presidente. Quel che è accaduto a Verona non è meno grave per questi motivi. E' gravissimo. Perché se a massacrare di calci e pugni Nicola Tommasoli fossero stati, chessò, dei rumeni o dei marocchini allora in tanti (anche della mia parte politica sia ben chiaro) avrebbero invocato la giustizia forcaiola. Ma a Verona, Tommaso è stato ucciso dai nostri figli, dai nostri amici, dai nostri giovani. E la loro appartenenza alla nostra stessa comunità non è una scusante ma, semmai, una aggravante. Perché un tempo, nelle famiglie patriarcali, quando il figlio "buono" sbagliava spesso veniva punito molto più severamente di quello scapestrato; perché il vitello grasso viene ucciso per il figliol prodigo non per quello che se ne è rimasto a casa. E non me ne frega nulla, Presidente, che quei giovani violenti, vigliacchi, oscenatamente ignoranti siano dei naziskin. No. A me interessa solo che quei giovani sono magari gli stessi che posso incontrare mentre vado a prendere un aperitivo e che mi massacrano di botte semplicemente perché, magari, sono vestito in maniera che a loro non piace. Vede Presidente: io ho studiato alla Facolta di Lettere di Padova. Per decenni, la cattedra di Letteratura Latina fu di Enzo Mandruzzato. In un suo libro (Il piacere del Latino) egli scrive che L'uomo ha paura di ciò che non conosce. Ecco Presidente: io ho paura. Sì ho paura di queste persone perché non conosco il disagio sociale e culturale (non economico, appartengono a famiglie bene) che scatena questo odio. Un odio che spinge ad uccidere un ragazzo di 28 anni che, con la donazione degli organi (e proprio in questa che è la settimana di responabilizzazione sulla donazione), ha permesso ad altre persone di vivere; che ha risposto con un atto d'amore ad un gesto di odio. Vigliacco, insulso, terribile.

Che la forza sia con lei.

Davide Meggiato - Ass. cultura - Turismo - Eventi, Mira (Ve)

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lunedì 5 maggio 2008

FRATELLI DIVERSI OVVERO: LE IRONIE DEL DESTINO

Capita, a volte, che il destino, la casualità, il diverso modo di essere e sentire ti pongano di fronte ad alcune curiose contraddizioni. E così può benissimo accadere che, in una famiglia, il fratello maggiore (c'est moi) rimanga costantemente affascinato da qualunque genere di diavoleria elettronica salvo poi (per superiorità intellettuale? per pigrizia?) essere fiero sostenitore della propria ignoranza informatica. E che invece il fratello minore (nove anni in meno e 20 cm, di statura in più) sia un autentico genio in fatto di elettronica, software, hardware. Uno che è in grado addirittura di recuperare tutti i dati contenuti in un disco fisso che si è bruciato! Roba che aziende del settore ti chiedono decine di migliaia di euro solo per provarci. Riccardo (il suo sito personale è linkato nella colonna a destra, mentre qui potete leggere una sua divertente intervista), mio fratello per l'appunto, è un divulgatore scientifico: giornalista di Jack oltre che di svariate altre testate informatiche è da qualche anno anche scrittore per Apogeo (e dunque Feltrinelli giacché Apogeo ne è la casa editrice scientifica). Ha all'attivo 12 (spero di averli contati bene) libri, alcuni dei quali giunti addirittura alla seconda edizione. Mentre sta già lavorando ad un altro libro, da un paio di giorni è uscita la sua ultima fatica: iPhone, vedere & capire che segue la Guida completa a Windows vista, pubblicato alcuni mesi fa. Purtroppo lo deludo ogni volta: lui mi regala i suoi libri, io mi metto ogni volta coscienziosamente a leggerli ma poi prevale la mia sostanziale pigrizia per tutto ciò che è scientifico (l'ho già detto: io con le scienze e disciplini affini non ho gran dimestichezza). Con questo post spero di averlo ripagato...anche se ha un unico, ai miei occhi gravissimo, difetto....è juventino in una famiglia tutta interista. Ironie del destino....
Che la forza sia con voi...
Ieri sono andato in montagna ad arrampicare lungo la ferrata dei Sassi brusai. Il report lo pubblico nei prossimi giorni giacché all'inizio della ferrata, nei pressi di un camino verticale, ho scoperto - mio malgrado - che la roccia è dura...molto dura, specie se ti frana addosso una specie di gigantessa alta e pesante. Comunque: ferrata completata (siamo uomini o caporali?) nei tempi giusti, splendido panorama, tanti sacramenti per via di chi vuol fare questa attività non avendone conoscenze tecniche e capacità. Ferite ed escoriazioni (tante) un pò ovunque.

venerdì 2 maggio 2008

TUTTI A TORINO!

La prossima settimana, a Torino, si apre l'annuale Salone Internazionale del Libro. Il tema di quest'anno mi pare davvero molto affascinante: Ci salverà la bellezza. Così, gli organizzatori spiegano il senso della loro scelta:


La Bellezza, motivo conduttore dell’edizione 2008, è uno sviluppo di quello del 2007, i Confini. Abbiamo più che mai bisogno di ridefinire territori, disegnare nuove mappe, di capire il confine che separa il bello dal brutto, il buono dal cattivo, perché l’estetica è strettamente connessa all’etica. La Bellezza sfugge alla definizioni (Picasso respingeva con fastidio la sola domanda), ma quando ci sorprende la riconosciamo immediatamente, con emozione e gratitudine. Perché gli uomini hanno sempre sentito la necessità di dare un senso alla loro esistenza attraverso qualcosa che li superi, quel «più» che solo la letteratura, l’arte, la musica, la filosofia possono esprimere. Che cosa può rispondere oggi ai canoni della Bellezza, in letteratura come nelle arti, nella musica, nelle scienze? Che cosa si richiede a un’opera? Dove passano i confini del bello e del brutto? Come sono cambiati nei secoli i criteri estetici, e quali sono i loro rapporti con l’etica? E quali i rapporti della bellezza con gli oggetti industriali prodotti su larga scala? La bellezza è lo splendore del vero, diceva Platone: è un anelito alla speciale «verità» umana e poetica dell’arte, che può risultare anche scomoda e difficile, perché implica sempre la tensione insoddisfatta della ricerca. Ma se vedere è un atto creativo, come è stato detto, che cosa siamo capaci di «vedere», oggi?


Come immagino saprete, l'edizione di quest'anno è stata contestata per la scelta di Israele quale Paese ospite. Sono contestazioni che non comprendo. E questo per due motivi. Il primo è che, da sempre, sono un convinto sostenitore della separazione tra la politica di un paese e la sua realtà sociale e culturale. Il secondo è che molti degli intellettuali israeliani presenti a Torino sono da sempre feroci voci critiche contro la politica del proprio paese. Ma non dobbiamo dimenticare la pesante responsabilità, nella mancata risoluzione della questione israelo - palestinese, dei tanti paesi occidentali che lasciano irrealizzate le deliberazioni con cui l'ONU aveva sancito il diritto palestinese ad avere una Patria. Proprio lunedi sarà ospite della nostra città, il sindaco di una importante città palestinese. Laddove pensiate di presenziare a questo importantissimo appuntamento, vi consiglio di non perdervi l'incontro (organizzato per l'8 maggio alle 20 presso il Caffè Pedrocchi) con Alda Merini ed intitolato La bellezza aggredita. Della passione che ho per questa poetessa la cui biografia coincide perfettamente col suo modo di poetare ho già parlato. Oggi voglio regalarvi una sua poesia affinché vi accompagni in questo week end:


Mi sono innamorata
delle mie stesse ali d'angelo,
delle mie nari che succhiano la notte,
mi sono innamorata di me
e
dei miei tormenti.
Un erpice che scava dentro le cose,
o forse fatta
donzella
ho perso le mie sembianze.
Come sei nudo, amore,
nudo e
senza difesa:
io sono la vera cetra
che ti colpisce nel petto
e ti
da larga resa.

Ed infine voglio farvi conoscere un'artista che mi ha emozionato molto, Susanna Parigi.




Che la forza sia con voi....

P.S.: Ho manifestato al presidente della Provincia di Firenze, Matteo Renzi (col quale spesso ci scambiamo mail) la mia vicinanza per l'eliminazione della "sua" Fiorentina dalla UEFA. Che la forza sia con te... sconfitta immeritata....

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